FARNESINA.INCONTRO

FEDERESULI: INCONTRO AL MINISTERO DEGLI ESTERI – 17ott13

I presidenti di FederEsuli Renzo Codarin, dell’ANVGD Antonio Ballarin, dell’Associazione delle Comunità Istriane Manuele Braico, del Libero Comune di Fiume in Esilio Guido Brazzoduro, di Coordinamento Adriatico Giuseppe de Vergottini, nonché i rappresentanti dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo Lucio Toth e Giorgio Varisco sono stati ricevuti martedì 3 settembre 2013 alla Farnesina dal viceministro degli Affari esteri Marta Dassù e dal ministro plenipotenziario Francesco Saverio de Luigi.

Si è appreso che il Ministero ha sollecitato la Presidenza del Consiglio a riunire il Tavolo di coordinamento tra Governo e Associazioni degli esuli istituito dall’ultimo Governo Prodi e convocato l’ultima volta durante il passato Governo Berlusconi.

«Il viceministro – riferisce Braico – ha espresso il suo interessamento per le nostre questioni ed ha rimarcato il fatto che il presidente della Repubblica Napolitano si sente molto vicino e partecipe delle problematiche del confine orientale d’Italia, come è dimostrato dall’incontro di Trieste coi presidenti di Slovenia e Croazia e dalla sua visita a Pola. Questo interesse l’ha indotto a sollecitare il presidente del Consiglio Letta a riaprire il tavolo di lavoro con le associazioni degli esuli per discutere le tematiche che li riguardano. Inoltre il presidente Napolitano ha manifestato al viceministro la volontà che all’Altare della Patria sia allestita una mostra permanente sulle vicende della Venezia Giulia e della Dalmazia. La riunione si è conclusa con la comunicazione, da parte dei rappresentanti del Governo, che saremmo stati convocati quanto prima alla Presidenza del Consiglio per trattare le nostre problematiche».

I rappresentanti degli esuli hanno rammentato le principali fra quelle ancora irrisolte: i beni, i metodi di finanziamento delle associazioni e i documenti anagrafici. Constatato che tutti gli indennizzi previsti dalla legge 137 del 2001 sono stati finalmente erogati dopo dodici anni, resta in ballo l’inosservanza da parte di Slovenia e Croazia dell’Accordo di Roma firmato dalla Jugoslavia nel 1983. Oltre al debito monetario verso l’Italia, nel frattempo rivalutato, i due Paesi non hanno ancora restituito ai legittimi proprietari i beni allora previsti «in libera disponibilità ». Resta irrisolto poi anche il problema della restituzione dei numerosi beni non coperti dai trattati.

FederEsuli ha riproposto di costituire una fondazione che, riunendo tutti i sodalizi e i centri studi stabiliti dalla legge 72/2001, possa beneficiare dei finanziamenti statali finora assegnati da questa ai singoli soggetti con l’aleatoria procedura del rifinanziamento triennale. Secondo FederEsuli, parte del debito in dollari dovuto da Slovenia e Croazia all’Italia ai sensi dell’Accordo di Roma potrebbe essere devoluto dal Governo a tale fondazione. Sarebbe questa una forma di compensazione indiretta, considerando che l’Accordo del 1983 non obbligava il nostro Governo a trasmettere agli espropriati aventi diritto la cifra percepita dall’allora Jugoslavia.

Gli esponenti istriano-fiumano-dalmati hanno inoltre lamentato che troppe amministrazioni pubbliche e parapubbliche continuano a violare la legge 54/89 sulla corretta indicazione dei luoghi di nascita degli esuli giulianodalmati nei documenti ufficiali senza alcun riferimento alla successiva appartenenza statuale.

Quanto all’apertura o riapertura di nuovi tavoli tematici di lavoro, Braico ha fatto notare che in precedenza ce ne sono già stati diversi, ma tutti piuttosto deludenti, se si esclude quello con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, poiché «non hanno portato ad alcun risultato concreto in merito ai problemi dei beni abbandonati, del contenzioso con Slovenia e Croazia, ecc.». «Il tempo passa – ha rilevato – e la gente dell’esodo invecchia senza ottenere quanto le spetta».

da L’Arena di Pola – ottobre 2013

 

 

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