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Difesa Adriatica


Periodico mensile dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Centro Studi Padre Flaminio Rocchi.

Direzione, redazione ed amministrazione: Via Leopoldo Serra 32, 00153 Roma
Telefoni: 06.58 16 852 (anche fax) – 06.58 94 900
Direttore resp.: Patrizia C. Hansen
Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 91/94 dell'11 marzo 1994

Escono 11 numeri all'anno.
Abbonamento Italia: 20 euro.
Abbonamento estero: 35 euro.
C/c postale 32888000 intestato a "Difesa Adriatica"
Una copia: 1 euro. Copie arretrate: 2 euro.

"Difesa Adriatica", la cui pubblicazione inizia nel 1947, è da allora l'organo di stampa ufficiale dell'Associazione. Sulle sue pagine – alle quali hanno collaborato negli anni i migliori esponenti della cultura, della politica e del giornalismo della Diaspora giuliano-dalmata – è possibile leggere gli eventi che hanno segnato, a partire dall'esodo, la comunità esule in Italia e nel mondo. Con Silvano Drago, suo primo e 'storico' direttore, "Difesa Adriatica" svolge un ruolo fondamentale nella denuncia e nella divulgazione dei temi di pressante attualità nel dopoguerra: il destino dell'italianità adriatica travolta dall'occupazione jugoslava dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia (Zara) al volgere del conflitto, le persecuzioni dell'elemento italiano autoctono da parte del movimento comunista titino mediante deportazioni, infoibamenti e annegamenti in un quadro di pulizia etnica del territorio, l'esodo forzato degli italiani (circa 350.000) dai luoghi di insediamento storico, l'arrivo in Italia e i campi-profughi, le relazioni tra Italia e Jugoslavia.
"Difesa Adriatica" è anche il principale veicolo di informazione sulle attività e sui provvedimenti legislativi di carattere assistenziale a favore dei profughi promossi e sollecitati dall'Associazione e nel suo ambito, in particolare, per molti anni sino alla Sua scomparsa (9 giugno 2003), da padre Flaminio Rocchi.
La preminente e comprensibile rilevanza, nelle diverse annate, degli argomenti di natura politica e sociale, non ha impedito tuttavia che fossero presenti interventi di carattere culturale e storico, affidati a nomi prestigiosi una comunità intellettuale che, sradicata dall'esodo, si è raccolta intorno ad una testata per ribadire l'italianità del confine orientale nelle sue espressioni d'arte, di storia, di lingua, di letteratura, di scienza.
Oggi, in un contesto profondamente mutato, "Difesa Adriatica" conserva la sua funzione di informazione e di raccordo fra tutti gli esuli e dedica alcune delle sue rubriche ad argomenti di carattere normativo ed assistenziale: dalla consulenza legale per i benefici di legge previsti per la categoria dei profughi alle sedute della Commissione interministeriale per gli indennizzi dei cosiddetti beni abbandonati, della quale fanno parte anche rappresentanti dell'Anvgd.


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