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Crollo di Monte Grisa, assolto mons. Ravignani (Il Piccolo 03 feb)

di CORRADO BARBACINI

L’ex vescovo di Trieste, Eugenio Ravignani, è stato assolto dall’accusa di disastro colposo in merito al crollo del tetto del santuario di Monte Grisa avvenuto nel mese di giugno del 2007. A pronunciare la sentenza è stato ieri mattina il gup Raffaele Morvay che ha accolto le richieste non solo del difensore Antonella D’Amico, ma anche del pm Raffaele Tito, lo stesso magistrato che aveva iscritto due anni fa, nel registro degli indagati il nome dell’allora vescovo Ravignani. Condannato al minimo della pena (5 mesi e 10 giorni, convertiti in 6080 euro di ammenda) con i benefici il rettore del tempio mariano, don Sergio Vazzoler.

Secondo il giudice Morvay l’ex vescovo non aveva insomma alcuna colpa diretta o indiretta del crollo. Infatti l’assoluzione è avvenuta nella formula piena. L’incredibile collasso della copertura (il secondo nella storia del tempio voluto dal vescovo Antonio Santin dopo quello del 2004) aveva scaraventato a terra non meno di 50-60 tonnellate di pietra schivando per pochi metri due comitive di pellegrini. La procura aveva subito messo sotto indagine il rettore del sacrario, don Sergio Vazzoler, ed era stato posto sotto sequestro l’intera struttura di Monte Grisa. Il dissequestro, dopo la messa in sicurezza del sito, era stato disposto dopo sei mesi, nel dicembre del 2007.

Monte Grisa è sempre stato, strutturalmente, un grande e irrisolto problema. Già prima dei crolli si erano verificate infiltrazioni d’acqua e la pioggia entrava dalle finestre. Nel 2004 c’era stato il primo disastro: metà del rivestimento di un lato del tetto si era staccato scivolando lungo la parete inclinata del tempio e infine era precipitato nella chiesa inferiore sfasciando vetrate e altari. Già quella volta solo «per miracolo» due gruppi di fedeli, giunti dal Veneto, non erano rimasti investiti dalla lastra di calcestruzzo e pietra d’Aurisina, delle dimensioni di 20 metri per 20. Un milione di euro la previsione di spesa per il restauro.

Il drammatico bis nel pomeriggio del 3 giugno 2007. Crollarono gli altri due lati del tetto. Don Vazzoler alzò la voce, e non solo per lo spavento: «Da un anno e mezzo chiediamo fondi per il restauro, non abbiamo ricevuto un solo centesimo». Tre milioni di euro il preventivo per i nuovi lavori. Dopo esplicite perplessità, una parte dei finanziamenti è arrivata dalla Regione. La colletta fra i fedeli è durata invece solo il tempo dell’emozione.

Nel mese di settembre dello scorso anno Ravignani aveva celebrato una messa nel Tempio mariano a cinquant’anni dalla posa della prima pietra. La ricorrenza era stata l’occasione per una delle ultime uscite pubbliche del vescovo.

 

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