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Croazia nella UE, la Slovenia toglie il veto (Il Piccolo 12 set)

LUBIANA La Slovenia toglie il blocco ai negoziati di adesione della Croazia all’Unione europea. L’annuncio è stato dato ieri a Lubiana al termine dell’incontro tra i presidenti dei due governi, lo sloveno Borut Pahor e la croata Jadranka Kosor. La Croazia, in cambio, ha dichiarato non validi, al fine della soluzione del contenzioso confinario, tutti i documenti prodotti dopo il 25 giugno 1991, data di proclamazione dell’indipendenza dei due Paesi.

In quanto al problema del confine, il contenzioso che dura da 18 anni resta aperto e sarà affrontato da una commissione di esperti di diritto internazionale con la mediazione dell’Unione europea.

UE SODDISFATTA Erano sorridenti ieri i premier Borut Pahor e Jadranka Kosor al termine dei colloqui, serviti per finalizzare l’intesa su cui si stava lavorando fin dal loro primo incontro, a fine luglio. «Ho inviato alla presidenza svedese dell’Unione europea una dichiarazione scritta con l’impegno che nessun documento, posizione o dichiarazione fatti nel corso del processo negoziale può pregiudicare la soluzione definitiva del problema confinario» ha dichiarato la Kosor, che ha aggiunto come non sarà considerato valido, nell’arbitrato sul confine, «nessun documento o atto» prodotti dopo il 25 giugno 1991. E dall’Ue ieri sono arrivati segnali di soddisfazione per l’esito della vicenda.

VINCITORI E VINTI «Non si può parlare di vincitori o vinti, oggi abbiamo vinto entrambi» ha dichiarato a sua volta Pahor dopo aver annunciato la fine del blocco dei negoziati di adesione della Croazia all’Unione europea. Le due questioni – una bilaterale relativa alla definizione del confine, l’altra legata al processo di avvicinamento della Croazia all’Unione europea – tornano dunque a essere separate, almeno per ora. Formalmente, lo sblocco del negoziato potrebbe avvenire in occasione della prossima conferenza di adesione della Croazia all’Ue, annunciata dalla presidenza svedese per il 16 ottobre. La conferenza, sarà un’occasione per fare il punto sulla trattativa tra il Paese candidato e Bruxelles. Nel corso del semestre di presidenza ceca, proprio per il blocco sloveno, era stata rinviata per ben tre volte. La Slovenia, dallo scorso dicembre, aveva bloccato via via ben 14 dei 35 capitoli del pacchetto negoziale.

LE TAPPE Tuttavia, se anche dovesse sbloccarli tutti, la Croazia non è ancora sicura di poter completare prima della metà del 2010 tutto il lavoro necessario per entrare nell’Ue. Diversi altri Paesi mantengono infatti ancora delle riserve su Zagabria, specie l’Olanda, molto critica sulla collaborazione della Croazia con il Tribunale internazionale dell’Aia per i crimini di guerra nell’ex Jugoslavia. Il problema, ricordiamo, riguarda i documenti sull’utilizzo dell’artiglieria nelle operazioni militari del 1995 durante la riconquista di Knin, che non sono stati ancora consegnati all’Aia. La data dell'effettivo ingresso della Croazia all'Unione europea dipende poi anche da altri fattori, ma è opinione diffusa che ciò possa avvenire entro la fine del 2011 oppure nel 2012. Negli anni successivi si vedra' poi per l'euro e il regime di Schengen.

PRESSIONI USA A Zagabria sono comunque ottimisti, convinti che il vero problema della trattativa con Bruxelles, che peraltro rischiava di tradursi in un forte calo del sostegno dei cittadini croati all’ingresso nell’Unione, era comunque il blocco sloveno. E’ probabile, sono convinti gli osservatori, che oltre a Bruxelles anche Washington sia intervenuta per ammorbidire la posizione di Lubiana, la cui intransigenza rischiava di compromettere il processo di allargamento dell’Ue ma soprattutto la definitiva pacificazione e stabilizzazione dei Balcani occidentali.

NON SOLO CONFINI Tornando ai problemi bilaterali sloveno-croati, la vicenda è tutt’altro che conclusa. Resta da risolvere la questione del confine, quello marittimo ma anche quello terrestre, e restano da risolvere altri due problemi che si trascinano dall’indipendenza dei due Paesi: lo stoccaggio delle scorie radioattive della centrale nucleare di Krsko e il debito della ex Ljubljanska Banka nei confronti dei risparmiatori croati. Il primo passo verso una normalizzazione dei rapporti è stato comunque fatto.

REAZIONI POSITIVE Come sarà accolto l’accordo Pahor-Kosor tra le forze politiche e dall’opinione pubblica, lo si vedrà appieno solo nei prossimi giorni, anche se i primi indizi sono positivi. Dopo tutto, non è stato risolto ancora niente e restano aperte tutte le opzioni.

Chissà che poi – e lo sperano in tanti – il contesto comune dell’Unione europea e il passare degli anni non rendano tutto più semplice. (r.a.)

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