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Croazia all’Italia: servono più investimenti (Il Piccolo 13 ott)

dall’inviato GIULIO GARAU

ZAGABRIA Italia alleata sempre più stretta della Croazia nelle ultime tappe del percorso verso l’ingresso nella Ue. Ed è Zagabria ora a volere da Roma una partnership ancora più forte in campo energetico dove la Croazia è in forte difficoltà, per salvare gli storici cantieri navali, in campo turistico (una novità assoluta), siderurgico (ci sono due aziende da salvare, una fallita dopo essere stata rilevata dai polacchi) e industriale nel settore delle pmi. Forti le richieste croate sul fronte dell’energia: si è parlato di scambi di gas con l’Italia attraverso i canali libici e quelli che verranno creati con la costruzione del rigassificatore di Gas Natural nel Golfo di Trieste, ma anche di una collaborazione nello sviluppo della centrale di Krsko (controllata anche dai croati) e nella costruzione di un nuovo reattore assieme agli italiani.

«L’Italia è il nostro primo partner commerciale (5,5 miliardi di import e 269 miliardi di export, ndr), avete in mano il 50% del mercato bancario grazie a Unicredit e Intesa con Zagrebacka Banka e Privedna Banka, ma siete solo al settimo posto per numero di investimenti. Dovete crescere». Lo ha detto senza mezzi termini ieri il primo ministro Jadranka Kosor al vice ministro alle attività produttive con delega al commercio estero Adolfo Urso accogliendolo alla cancelleria assieme vice primo ministro e ministro all’Economia Damir Polanec prima della firma di un accordo di collaborazione. Ma è stato ribadito a Urso anche dal ministro degli Affari esteri Gordan Jadronkovic e poco dopo dalla vice presidente della Camera dell’economia Vesna Trnokop Tanta all’apertura del Forum economico dedicato ai rapporti Italia-Croazia a cui sono stati invitati industriali e imprenditori. Forte il ruolo del Friuli Venezia Giulia e anche del Veneto che grazie a Finest (ieri presenti la vicepresidente Alessandra Campoanpiero e l’ad Fulvio Beltrame) coordinerà il tavolo bilaterale permanente fino all’ingresso della Croazia nell’Ue nel 2011. 61 le operazioni Finest in Croazia che è il secondo Paese di intervento della finanziaria (impegnati 37 milioni) che accompagna le imprese a investire a Est e che finora hanno generato un volano di quasi 260 milioni di euro. Zagabria vuole fare in fretta e l’Italia è al suo fianco «La Croazia sarà il 28mo stato dell’Ue – ha detto Urso – ma l’adesione sarà formalizzata già entro la metà del 2010 durante il semestre di presidenza spagnola grazie ai negoziati tecnici. Il lavoro di supporto sarà svolto dal Friuli Venezia Giulia che è la regione di cerniera con questa parte di Europa attraverso Finest». Una missione importante quella della finanziaria del Nordest e a testimoniarlo ieri a Zagabria la partecipazione, a fianco del vice ministro Urso, dell’assessore regionale agli affari comunitari Fedrica Seganti.

È cambiata profondamente l’aria tra Roma e Zagabria, non serviva che lo confermasse ieri a margine dei lavori lo stesso Urso ai giornalisti, lo si è percepito dalla presenza dell’intero staff tecnico del ministero degli esteri croato, dalla presenza delle banche, e poi da quella (a margine dei lavori) del deputato della minoranza italiana (e presidente dell’Unione italian) Furio Radin assieme al presidente della giunta dell’Unione che hanno incontrato Urso nella residenza dell’ambasciatore italiano, Alessandro Pignatti.

L’ultima difficile tappa del percorso di avvicinamento all’Ue ha favorito l’alleanza ormai stretta tra Italia e Croazia, ma hanno pesato anche le forti difficoltà della Croazia sul fronte economico: una disoccupazione che supera il 20%, un pil che nel primo semestre 2009 era a -6,7% e che è sceso a -3% nel secondo. Un paese comunque dove è ancora interessante investire e che è il primo partner commerciale dell’Italia, settimo per investimenti anche se secondo Urso i numeri reali sono maggiori: «Ufficialmente abbiamo il 5% del mercato con un miliardo, ma secondo le mie stime i miliardi sono almeno due e raggiungiamo il 10%».

E anche in questo campo il Fvg è in prima fila. «Siamo il terzo partner per import export – ha ribadito la Seganti – e siamo pronti con Finest per dare alla Croazia tutto il supporto necessario per l’ultimo avvicinamento all’Ue».

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