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Crimini comunisti, confermato l’atto d’accusa per Boljkovac – 30ott13

Il Tribunale regionale di Zagabria, ha confermato l’atto d’accusa nei confronti del primo ministro degli Affari interni della Croazia indipendente, il 93.enne Josip Boljkovac. L’ex ministro è accusato di aver ordinato nel maggio del 1945, in qualità di capo del Dipartimento per la tutela del popolo (OZNA) di Karlovac, l’arresto e la liquidazione di ventuno civili dell’area di Duga Resa. L’atto d’accusa è stato confermato dalla Corte, presieduta dal giudice Ivan Turudić. L’avvocato difensore di Boljkovac, Anto Nobilo, ha affermato che una simile presa di posizione del Tribunale sta a significare che prossimamente inizierà il processo che, secondo lui, si concluderà in modo favorevole per il suo assistito.

“Resto fermo sulle mie posizioni che non ci sono prove sufficienti a carico, ma vedremo nel corso del procedimento se questo basterà per ottenere l’assoluzione. Spetta alla Corte stabilire se esistono sospetti. Per quanto riguarda le prove, vedremo durante le udienze. Io continuo ad affermare che non ce ne sono”, ha spiegato Nobilo. Secondo l’avvocato, Boljkovac vuole il processo, “perché è un combattente e vuole presentare la sua verità”. “Avete visto che non è nelle migliori condizioni fisiche, ma voleva venire in Tribunale”, ha rilevato, ricordando che è giunto su una sedia a rotelle.

Nobilo ha fatto presente pure che non c’è nessun testimone che chiami in causa direttamente Boljkovac. “Si tratta di una quarantina di persone. Tre o quattro sono rilevanti, ma gli altri, in genere, erano bambini all’epoca, per cui sanno qualcosa soltanto per sentito dire. D’altra parte, non ci sono più poi tante persone in vita di quel periodo”, è stato categorico, aggiungendo che anche la difesa ha proposto i propri testimoni, nonché una documentazione trovata negli archivi, che spiega esattamente come siano andati i fatti. “Tutte le prove saranno presentate in aula. Il processo sarà pubblico per cui seguirete un’ora di storia”, ha detto Nobilo ai giornalisti.

In precedenza l’avvocato aveva spiegato che, a parte il fatto che nessuno accusa direttamente Boljkovac, la difesa ha testimoni i quali affermano che l’imputato non aveva competenze per comandare unità dello KONJ, ossia del Corpus della difesa popolare della Jugoslavia e che, il giorno quand’era stato perpetrato il crimine, non si trovava a Duga Resa, bensì era ricoverato all’ospedale di Karlovac.

Josip Boljkovac, lo ricordiamo, era stato tratto agli arresti già nel 2011. Pur avendo respinto l’atto d’accusa, era finito in carcere. Alcune settimane dopo, la Corte costituzionale aveva bloccato l’avvio dell’inchiesta visto che, ai sensi della vecchia legge, il titolare era il giudice inquirente invece della Procura di Stato. La nuova inchiesta è stata avviata nel gennaio dello scorso anno.

(fonte “la Voce del Popolo” 29 ottobre 2013)

 

 

 

Josip Boljkovac, già capo del Dipartimento per la tutela del popolo (OZNA) di Karlovac

(foto www.vecernji.hr)

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