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Corgnale: inutili provocazioni dell’UdI (Il Piccolo 12 mar)

LETTERE

A me la cosa più grave accaduta nella accesa conferenza dell’Unione degli istriani (ma con poca gente, come mostra la foto del Piccolo), pare sia stata la parola negata al cittadino italiano, di lingua slovena, leader di Edinost. Mi sembra che si voglia continuare nello scontro anacronistico tra italiani e sloveni, a tutto danno della civiltà.

L’Unione istriani minaccia di riprovare a maggio dopo i fatti di Golobivnica e spera in una commemorazione serena. Per questo invitano il sindaco Dipiazza e la minoranza slovena di Trieste. A me sembra invece che si cerchi un’altra provocazione tra due etnie che stentano ad integrarsi. Faccio una proposta per risolvere il caso, senza scontri. L’Unione istriani renda omaggio alle foibe che si trovano in territorio italiano e gli istriani che vivono in Slovenia rendano omaggio alle vittime delle foibe a Golobivnica.

Si eviterebbero così ulteriori tensioni tra i commemoratori di eccidi passati, in attesa di una pace che mi sembra ancora lontana. Lasciamo perciò a casa le autorità centrali e comunali ed accontentiamoci di manifestazioni private. Personalmente ogni anno vado a pregare nel cimitero austroungarico di Prosecco dove non intervengono né autorità né manifestanti di parte. È una celebrazione religiosa e si scambiano solo preghiere in più lingue e per diverse fedi. Lì, sul Carso, la pace è stata fatta senza ricorso a poliziotti e carabinieri. Che ognuno rechi omaggio ai propri morti nella propria terra, per amore della pace.

Gian Giacomo Zucchi

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