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Concerto Muti: verso una nuova Europa (Il Piccolo 28 lug)

LETTERE

Dai dati che abbiamo, possiamo dire che, politica e musica a parte, come partecipazione è stato un successo tranne che per la partecipazione popolare. Nessun tricolore alle finestre e la quasi totalità degli abitanti si è disinteressata al concerto, non tanto per il maestro Muti ma proprio per i tre presidenti, che gli abitanti di queste terre hanno guardato, sì con rispetto, ma questa volta senza il cuore in mano come invece fu nel 1954.

Tempi lontani per i festeggiamenti e la partecipazione popolare, anche se i vari ministri degli esteri tessono tele su tele, per allacciare rapporti di buon vicinato, ma come dice il popolo, che nessuno scolta mai, si sono abbracciati per fare meglio affari e basta.

Nei vari discorsi di circostanza non si è sentito una sola voce su come sarà risolto il problema degli esuli, dell’Istria, di Trieste e quello della Venezia Giulia, oggi monca di almeno la metà del territorio. Forse non sanno le Loro Altezze Presidenziali che il popolo giuliano non è così fesso come lo stimano e non conosce «odio» razziale come qualcuno vorrebbe, perché Trieste è nata internazionale, sia come popoli sia come religioni, ed è un vero esempio di moderna democrazia, tanto che gli alleati ci chiamavano Little America, anche solo poco tempo fa.

Forse 700 anni di suola austriaca sono serviti a qualche cosa, per stabilire una sana gestione della cosa pubblica e un modo di vivere fondato sulla pace e sul rispetto della diversità. Quello che la gente ha capito è che i presidenti appartengono a nazioni tra loro oggi confinanti, ma che potrebbero essere tutte unite sotto un’unica bandiera, quella dell’Europa, cancellando proprio il concetto di nazione e sostituirlo con quello di Regione Europea.

Per noi questo era già stato fatto molti anni fa e ultimamente l’idea è stata riproposta dal presidente Illy con l’idea dell’Euroregione. Ma lo vogliono veramente? Io personalmente, conoscendo alcuni politici sia di sinistra sia di destra, penso di no. Se si tratta di ascoltare concerti, di andare a cena e fare affari, forse si ascoltano, ma per la sostanza tutto sospeso e rinviato a un lontano futuro. Ma prima o poi verrà quel giorno, non per volontà dei politici ma per la volontà della nostra gente.

Da questa pagina voglio ringraziare il maestro Muti per la bella musica e fare un po’ di coraggio alla popolazione triestina, ricordando a tutti che nelle nostre contrade, ne sono passati tanti di politici e di eserciti, ma nessuno è rimasto, prima o poi… Forza Trieste

Gualtiero (Walter) Grassi

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