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Cigale, la secolare pineta cede sotto le sferzate della bora – 02apr15

 

Le pinete nella baia di Cigale si stanno letteralmente “spopolando”. I pini d’Aleppo piantati 120 anni fa dal botanico lussignano Ambrogio Haracich con il contributo del medico viennese Leopold von Schroffer, si stanno avviando verso l’ultimo stadio della loro esistenza, reggendo con grande difficoltà all’urto degli agenti atmosferici. Tantissimi sono i pini che ultimamente hanno ceduto alle sferzate della bora, che li sta sradicando uno ad uno. Gli alberi divelti cadono spesso sulle strade e i sentieri praticati dai lussignani e dai turisti, precludendone il passaggio, visto che gli alberi perlopiù non vengono rimossi. A poco a poco si sta quindi perdendo quello che è un po’ il simbolo di quest’affascinante isola, per cui Cigale e Val di Sole abbisognano di un radicale rimboschimento.
Pini d’Aleppo e lecci autoctoni, messi a dimora oltre un secolo fa, devono essere rivitalizzati. Per non dire poi dell’obbrobrio che sta avvenendo sull’isola di Lussino, e in particolare nella baia di Cigale, con l’arrivo del “cemento”, che giornalmente viene usato in quantità enormi per costruire sempre più grandi alberghi, tutti a cinque stelle, finanziati da capitale russo.

 

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