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Capire la terra d’Istria attraverso l’arte (Voce del Popolo 15 mar)

TRIESTE – “Terra d’Istria”, questo il titolo della rassegna la cui inaugurazione avrà luogo oggi, alle ore 16.30, nella Sala G. Chersi dell’Unione degli Istriani (via S. Pellico 2) del capoluogo giuliano. Si tratta di un incontro che racchiude una mostra di Aldo Bressanutti e un video-documentario di Rino Tagliapietra per ricordare l’Istria all’Unione degli Istriani di Trieste. Recentemente esposta anche Palazzo Modello a Fiume, questa sarà introdotta dall’architetto Marianna Accerboni nel corso di un incontro organizzato dalla Fameia Piranesa, presieduta da Franco Viezzoli, aderente all’Unione stessa. Seguirà la proiezione del documentario audiovisivo intitolato “Conoscere l’Istria – Gimino”, il quale proporrà un’ampia sequenza di fascinose immagini realizzate dal fotografo piranese Rino Tagliapietra e sarà replicato alle ore 18.

In mostra una quarantina di lavori su carta, scelti tra le centinaia di opere eseguite da Bressanutti per il libro “Terra d’Istria. Viaggio pittorico attraverso i paesaggi della penisola istriana” (Casa editrice Lint, 1987), che riporta testi di Luciano Lago, con la collaborazione di Rinaldo Derossi e Claudio Rossit. La mostra rimarrà visitabile fino alla fine del mese di marzo.

"Voce solista del panorama artistico triestino e regionale – scrive Accerboni – Bressanutti è capace di coniugare l’indagine del reale con il sogno introverso e metafisico, eppure solare, e la tenerezza del ricordo, celata dietro cenni ludici e ironici. Ogni sua opera è infatti venata di un’ironia più o meno accentuata, che accompagna soprattutto la produzione surreale dell’artista, mentre, nel ritrarre la realtà, il pennello si tinge sovente di una sfumatura poetica. Con un segno incisivo d’inclinazione narrativa, Bressanutti, classe 1923, insignito lo scorso anno del sigillo del Comune di Monfalcone – prosegue il critico – ci consegna un’immagine fedele, analitica e poetica del fascino e della storia dell’Istria, sospesa, con i suoi scorci antichi e le reminescenze venete, tra il cielo, le colline e il mare. Nato a Latisana nel 1923, l’artista inizia a dipingere giovanissimo. Del tutto autodidatta, riprende definitivamente l’attività pittorica nel 1947, realizzando sia opere d’ispirazione narrativa, che lo rendono fin dagli inizi molto popolare, sia, subito dopo, lavori di gusto surreale", conclude Accerboni.

Nel corso della sua vita ha esposto in importanti e numerose rassegne personali e collettive in Italia, Inghilterra, Germania, Canada, Australia, Spagna, ecc. Nell’ultimo decennio è stato presente con i suoi quadri in varie città italiane ed estere: da Roma a Milano e Genova a Berlino, Toronto, Melbourne, Tenerife, Düsseldorf, Londra, Berna ecc., suscitando sempre molto interesse e curiosità e conseguendo notevole successo. Le sue opere si trovano in collezioni private e in Musei, enti e istituzioni in Italia e all’estero. Famoso per le sue vedute e per gli interni di Cittàvecchia, che oggi non esistono più, e per il suo particolare lessico surreale e metafisico, Bressanutti è anche autore di altri cinque volumi illustrati, dedicati a Trieste, al Friuli Venezia Giulia e a Muggia.

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