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Beni abbandonati: la matematica non è un’opinione

Su "Il Piccolo" di oggi 9 luglio appare un articolo di Pietro Comelli sul blocco dei pagamenti degli indennizzi dei beni abbandonati in base alla legge 137/2001, blocco per il quale la Federazione degli Esuli ha elevato una ferma protesta al Ministro Padoa Schioppa.

Nell'articolo il Sottosegretario Rosato informa che sarebbero state pagate tutte le pratiche di primo e secondo scaglione (fino a 200.000 lire di valore al 1938) e che il personale residuo, dopo la fine del mandato dei rinforzi provenienti dall'Inps, sarà in grado di evadere le 1.000 pratiche residue entro l'anno.

Siamo un popolo ottimista e questa fa bene alla nostra salute: per questo siamo tra i più longevi al mondo. Ma con la matematica e con i diritti degli Esuli e meglio andare con i piedi di piombo.

Cominciamo con il dire che alla Sede nazionale ANVGD continuano a giungere lamentele di titolari di pratiche di secondo scaglione, che non hanno affatto ricevuto pagamenti. E non sono pochi: dai nostri calcoli almeno la metà di quel gruppo. Questo vuol dire che le pratiche complessive ancora in attesa sono 1.500 e non mille (con almeno 5.000 beneficiari).

In secondo luogo, i tempi impiegati in passato per l'evasione delle pratiche ci indicano chiaramente che il personale residuo non riuscirà ad evadere più di 100 pratiche al mese, il che significa (a essere ottimisti, che fa sempre bene) un altro anno e mezzo per terminare il tutto.

Questa -per noi- è matematica, non un'opinione.

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