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Il Piccolo – 090707 – Beni abbandonati: solo 1000 domande inevase

di Pietro Comelli

Sono solo mille le domande di indennizzo per il risarcimento dei «beni abbandonati» – presentate allo Stato dagli esuli istriani, fiumani e dalmati in base alla legge 137/2001 – che attendono ancora di essere liquidate.
«Rispetto alle 11.600 richieste, ne sono state soddisfatte circa 10.700. Le pratiche rimanenti saranno concluse entro l’anno», spiega Ettore Rosato, sottosegretario all’Interno.
Una promessa che non sembra convincere Bruno Marini, coordinatore provinciale di Forza Italia, che denuncia che il ministero delle Finanze «ha gravemente depotenziato l’ufficio-stralcio che gestiva la liquidazione degli indennizzi». Secondo l’esponente azzurro, infatti, i 30 dipendenti comandati dall’Inps avrebbero «cessato la loro attività a fine maggio».
Il lavoro che negli ultimi anni aveva portato ad accelerare le pratiche di liquidazione, insomma, subirebbe stando a Marini «un blocco o quantomeno un rallentamento, negando agli eventi diritto il pur modesto indennizzo. L’ufficio era stato voluto dal governo Berlusconi, finanziando anno dopo anno la legge fino al 2006, e questa notizia non può non provocare tensione, sconcerto, amarezza nel mondo della diaspora». Secondo Marini l’insediamento del governo Prodi ha comportato «una significativa riduzione del finanziamento della legge 137, tuttavia sino a fine maggio la liquidazione degli indennizzi è proseguita grazie alla gestione dei residui (denaro stanziato nel 2006 ma erogabile anche nel 2007)».
Una tesi rovesciata da Ettore Rosato che, appellandosi al coordinatore di Forza Italia per un «lavoro comune su questi temi», assicura che l’ufficio «non è stato annullato, ma semplicemente adeguato alle ultime documentazioni rimaste». Una volta soddisfatte le richieste dei primi due scaglioni, quelli di minor importo, entro la fine del 2007 saranno liquidate le pratiche più onerose per lo Stato.
Nella migliore delle ipotesi, il coefficiente di rivalutazione degli immobili abbandonati nella ex Jugoslavia e nella ex Zona B è pari a 350 volte i valori catastali del 1938, con l’assorbimento di precedenti acconti erogati da separate leggi del 1958 e del 1985.
Al momento sono state soddisfatte le 9400 richieste fino a 100mila lire e altre 1100 fra le 101mila e 200mila lire, mentre sono iniziate le operazioni per liquidare il terzo scaglione, circa 650 domande relative a beni di valore compreso fra 201mila e 500mila lire. Una volta terminate toccherà allo scaglione dai 501mila al milione di lire – circa 250 – per chiudere quelle fra il milione e i 5 milioni – poco più di 150 – e infine alle poche decine di domande relative a beni di oltre 5 milioni di lire.

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