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arcipelagoadriatico.it – 220607 – CDM e AVL a Trieste sulla Resistenza

TRIESTE-  La funzione principale della storiografia è quella di raccontare le pagine che riguardano le vicende delle persone, della gente comune, dei popoli che attraversano diversi periodi del tempo.
Capita a volte, a seconda dell’interpretazione storica o della strumentalizzazione politica, che determinate pagine vengano enfatizzate, raccontate in sordina o addirittura cancellate perché magari ritenute scomode.
Questo è stato il tema preponderante dell’incontro che si è tenuto ieri alla Libreria Minerva e che segna l’inizio della collaborazione tra il Centro di Documentazione Multimediale della cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata con l’Associazione Volontari per la Libertà.
All’incontro sono intervenuti i massimi rappresentanti delle due associazioni, Renzo Codarin e Fabio Forti che hanno parlato al pubblico presente in sala delle motivazioni che li hanno spinti a voler fortemente questa sinergia d’intenti.
“Stiamo riscoprendo da un paio di anni le vicende del popolo dell’Esodo giuliano- dalmata con entusiasmo, dopo che molto è stato fatto e tanto deve essere ancora divulgato, per riempire una di quelle pagine della storia italiana per troppo tempo sottaciute. Per questo abbiamo voluto con forza la collaborazione con l’amico Fabio Forti perché riteniamo ci sia un filo che ci unisce nel fatto che anche per quanto riguarda la Resistenza patriottica a Trieste, molte cose sono rimaste sepolte per anni” ha dichiarato Codarin nel discorso d’apertura premettendo che “si tratta di una sinergia che dobbiamo attivare presto così da inserirci pienamente nel circuito per la divulgazione storiografica della nostra città che spesso, negli anni passati, ha vissuto senza sapere tanto di entrambe le vicende”.
Fabio Forti, presidente dell’AVL, ha voluto soffermarsi su alcuni concetti che bene esprimono il desiderio di raccontare e di far conoscere queste pagine, senza per forza doverle esprimere attraverso recriminazioni e revanscismi, bensì con la necessità di leggerle alle giovani generazioni per spirito scientifico di divulgazione.
“La Resistenza in tutta l’Italia significa Liberazione dal nazifascismo. Il nostro testo costituzionale è  fondato espressamente su questa idea che, anche grazie al lavoro dell’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, accomuna tutti gli italiani. Ebbene in questa regione plurale, dai mille volti e dalle mille sfaccettature culturali, spesso, la lotta partigiana e la Resistenza in sé, non vennero mai vissute né dalla politica né dalla gente, come quel valore aggiunto che contraddistingue la nostra Repubblica. Molte volte, a Trieste, partigiano significa comunista e comunista rimanda alle foibe e ai 40 giorni titini. Ma per noi non era così, eravamo ragazzi giovani con l’italianità nel sangue, con i colori del tricolore ben radicati dentro le nostre anime, con la voglia di gridare “viva l’Italia” senza paura di passare per nazionalisti, perché non lo eravamo e non lo siamo neanche oggi” ha detto Forti volendo poi rimandare il discorso sulla collaborazione con il Cdm.
“Cosa resta di tutto questo? Italo Soncin, Lino Felician, Paola Derin ( l’unica donna paracadutista della Seconda Guerra Mondiale, ndr) e ancora pochi altri che vivono con questo ricordo stampato nei loro cuori. Prima che vada perduto tutto questo patrimonio orale dobbiamo riuscire a compilare degli elenchi, far conoscere le vicende personali, quelle per troppo tempo nascoste, metterle in Rete e farle girare perché si sappia, portare i decorati della Venezia Giulia e della Dalmazia al Quirinale, far in modo che nella storia della Resistenza si riconosca il valore del CLN triestino e di quello istriano”.
La serata dà il là ad una sinergia (quella fra il CDM e l’AVL) che bene si inserisce nelle potenzialità che queste zone hanno dal punto di vista della collaborazione e dell’unione, ed in tale ottica si realizzerà una serie di appuntamenti, fra cui il primo, a settembre, un convegno sulla resistenza patriottica. Per far in modo che le divisioni che la storia inevitabilmente produce vengano smussate fino a renderle inoffensive.

Nicolò Giraldi

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