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Altre case scippate come a Lussinpiccolo (Il Piccolo 25 gen)

Villa Tarabocchia a Lussinpiccolo, ma anche casa Vianello a Capodistria e casa Gianolla a Momiano. Sono numerose le abitazioni di prestigio scippate indebitamente ai legittimi proprietario prima dalle autorità jugoslave e, sessant’anni dopo, dallo Stato italiano.

A sottolinearlo è il presidente dell’Unione degli Istriani Massimiliano Lacota che, prendendo spunto dal caso di villa Perla – costruita negli anni ’20 dal capitano Eustacchio Tarabocchia e reclamata ancora oggi a gran voce dalla famiglia Luzzatto Fegiz -, invita ad accendere i riflettori anche su tante altre situazioni simili. «La denuncia degli eredi di Ivetta Tarabocchia e Pierpaolo Luzzatto Fegiz non è affatto un caso isolato, ma fa parte di una lunga serie di ingiustizie – commenta Lacota – . Esistono case e proprietà in Istria oggetto di richiesta di restituzione, e persino di cause presso la Corte dei Diritti dell’Uomo da parte dei legittimi proprietari ed eredi, che sono invece attualmente di proprietà dello Stato italiano o delle comunità degli Italiani, grazie all’intervento finanziario del governo del nostro Paese. Voglio ricordare solo due esempi: casa Vianello a Capodistria, sede attuale del consolato italiano, e casa Gianolla a Momiano, i cui eredi hanno chiesto la restituzione rivolgendosi all’Europa, ora ceduta alla comunità degli Italiani».

Situazioni giudicate ingiuste e inaccettabili. «Parliamo di casi che l’Unione degli Istriani aveva già segnalato ancora al precedente governo italiano – continua il presidente Lacota -, proponendo per la sede consolare un trasferimento in una residenza non espropriata ai proprietari originali. Per quanto riguarda poi le diverse sedi delle comunità italiane in Istria, ricavate all’interno di palazzine comperate dallo Stato italiano e poi cedute ai sodalizi dei connazionali, abbiamo chiesto di restituirle alle famiglie che ne erano proprietarie, pagando un “affitto” congruo».

Che la ferita inferta ai Luzzatto Fegiz su villa Tarabocchia sia simile a quella subita da tanti altri istriani riparati a Trieste, lo dimostrano le molte richieste di informazioni arrivate nelle ultime ore nell’abitazione di famiglia in via Rossetti. Proprio per cercare di fornire risposte a quanti ne abbiano bisogno, Alice Luzzatto Fegiz suggerisce di inviare domande e quesiti via posta elettronica. L’indirizzo mail da contattare per saperne di più sulla storia, ancora senza lieto fine, di villa Tarabocchia è aluzzatt@tin.it

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