L’istituzione del “Giorno del Ricordo” a qualcosa deve essere servito. La tragedia delle foibe non è più il grande rimosso della storia nazionale. La dimostrazione? Nulla di meglio dei 72 pullman di studenti che nella sola giornata di mercoledì 18 aprile, hanno fatto tappa al sacrario della Foiba di Basovizza. «Corriere provenienti da tutta Italia per un totale di 3.737 studenti accompagnati dai loro insegnanti» tiene conto Paolo Sardos Albertini, presidente della Lega Nazionale. Un record assoluto. Mai visto prima. E non si tratta di un fatto episodico. «Dall’inizio del mese di aprile 2012, i visitatori alla Foiba di Basovizza sono stati in totale 18.544, di cui ben 12.399 studenti» aggiunge Sardos Albertini.
Il boom di visite a Basovizza si inserisce nel fenomeno delle gite scolastiche che vede da tempo Trieste tra le mete più gettonate. Lo si nota ad occhio nudo girando in città: ingorghi di pullman e gruppi rumorosi che sciamano da un monumento all’altro. Le guide turistiche faticano ormai a far fronte alla domanda di visite organizzate e sono costrette a una buona dose di lavoro straordinario.
Quello del turismo scolastico a Trieste è un fenomeno in netta e incontrollabile crescita. Un boom figlio probabilmente anche della crisi economica. Trieste è una meta più facile e alla portata delle tasche dei genitori. «Più di Barcellona e Londra, ma anche di Roma o Firenze» spiegano gli operatori del settore.
I 72 pullman della Foiba di Basovizza sicuramente avranno fatto tappa anche alla Risiera di San Sabba completando così il tour della memoria prima delle altre tappe obbligate di Trieste: dalla cattedrale di San Giusto a piazza Unità d’Italia per finire al Castello di Miramare. Tutto in giornata solitamente. «Pochissimi pernottano qui – conferma Cristian Lipanje, presidente di Federalberghi di Trieste -. Non abbiamo un grande ritorno dagli studenti. Solo qualche struttura a due stelle ospita gruppi scolatici». Il problema delle gite scolastiche, infatti, è economico. I prezzi prima di tutto. Per questo molti vengono solo in visita a Trieste. «Il motivo per cui molti scelgono di pernottare a Grado o Monfalcone – spiega Guerrino Lanci, albergatore e presidente della Promotrieste -. Fuori stagioni, riescono a fare prezzi molto bassi e inoltre utilizzano le scolaresche per riaprire le strutture dopo la pausa invernale». E magari, come dicono alcuni operatori, abbinano la visita di Trieste ad Aquileia. «Il turismo scolastico – traduce Lanci – è un turismo povero. Il budget a persona è di circa 32 euro, inadeguato per gran parte delle strutture ricettive di Trieste. Nel periodo di aprile e maggio, quello preferito dalle scuole, Trieste poi vive il periodo più florido del turismo congressuale». Complicato quindi conciliare le due cose. Che fare allora? «Quest’anno siamo riusciti a destagionalizzare un po’ il fenomeno – conclude Lanci -. A febbraio e marzo abbiamo avuto gruppi di studenti. Cosa che non avveniva mai negli anni passati».
Fabio Dorigo
“Il Piccolo” 20 aprile 2012