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Al raduno degli albonesi, esuli e rimasti (Voce del Popolo 15 set)

ALBONA – Si sono ritrovati a Treviso domenica scorsa esuli e rimasti di Albona per partecipare al 37.esimo Raduno degli Albonesi, organizzato e promosso pure quest’anno dalla Società operaia di mutuo soccorso “Onorevole Zustovi” con sede a Trieste, in collaborazione con la Comunità degli Italiani “Giuseppina Martinuzzi” di Albona.

A partecipare al tradizionale incontro è stata una comitiva di circa 40 soci del sodalizio albonese, capeggiata da Tullio Vorano, presidente della Giunta esecutiva della CI di Albona nonché del Comitato albonese della “Dante Alighieri”. Al centro dell’incontro di quest’anno la compilazione di un libro sulla Società operaia di mutuo soccorso in questione, fondata nel 1871, per essere attiva fino all’inizio della Grande guerra, poi di nuovo nel 1919, e per vedere negli anni dopo la Seconda guerra mondiale, a metà degli anni ’50, la propria ricostituzione a Trieste, avuta luogo su iniziativa dell’albonese Marco Macillis. Durante il pranzo dopo la Santa Messa celebrata alla chiesa di San Nicolò Vorano ha invitato tutti i presenti a contribuire alla redazione del libro, promossa dal Museo civico di Albona, la locale CI e la Dante albonese nonché dalla società triestina. “Ci serve l’aiuto di tutti voi”, ha sottolineato Vorano, che vorrebbe avere documentazioni e fotografie per poter ricostruire quanto più fedelmente l’attività e la storia della Società operaia. Come detto all’incontro, in accordo con quanto concordato all’inizio del 2009 a Trieste, a una riunione fra i rappresentanti della Società operaia di mutuo soccorso, alla quale sono stati definiti i contenuti del libro e a cui ha preso parte pure Vorano, oltre a quest’ultimo, sul libro lavorano Mario Viscovi e Giuseppe Clean, della società triestina. Finora sono stati preparati certi riassunti dei verbali trovati, come dice Vorano, per caso presso la signora Chiara Antonich, vedova Millevoi, il cui padre era negli anni ‘30 cassiere e segretario della Società (a quel periodo attiva ad Albona). Il materiale scoperto e fotocopiato al museo albonese risale al periodo tra il 1913/1914 e il 1936, mentre al raduno è stato consegnato agli esponenti della Società operaia. A riceverli a nome dell’associazione Alberto Lenuzzi. “Preparato, inoltre, l’elenco dei soci”, ha confermato Vorano, nel ribadire la necessità della collaborazione di tutti i partecipanti al raduno, che potrebbero, come detto, contribuire con materiale fotografico che testimonia l’attività della Società in tutti i periodi, ma specialmente negli anni nel dopoguerra, quando la Società con a capo Macillis si è fatta promotrice di vari raduni, convegni, iniziative sociali a favore degli albonesi. Nel sottolineare l’importanza dei verbali, Mario Viscovi ha detto che da essi traspare la “bella mentalità laicale” della società operaia albonese, che ha sempre conservato gelosamente la sua autonomia, una mentalità praticata pure sotto la presidenza di Macillis, che ha presieduto la società dalla metà degli anni ’50 alla sua morte avvenuta nel 1975. Messa in rilievo da Viscovi, che ha invitato a consultare i verbali tutti i presenti, pure l’italianità della società operaia “Onorevole Zustovi”, accentuata anche sotto l’Austria.

Un altro invito ai presenti lanciato all’incontro da Vorano riguarda l’allestimento della chiesa di San Antonio ad Albona, un’iniziativa che vede la partecipazione del pittore albonese Eugen Kokot. In accordo con l’idea esposta da Vorano, gli albonesi in Italia potrebbero tornare ad Albona in un modo affettivo ma concreto con una donazione al comune per far apprestare la chiesa situata nei pressi della sede dell’amministrazione albonese e rinnovata, parzialmente, alcuni anni fa. “In una targa scriverebbe che è una vostra iniziativa, un vostro ritorno ad Albona”, ha concluso Vorano.

Tanja Škopac

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