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Aise – 271107 – Anvgd: non buoni rapporti col Governo

VENEZIA\ aise\ – L’Esecutivo Nazionale della ANVGD-Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, riunito a Venezia il 24 novembre, “ha dovuto constatare la difficile situazione che si è verificata nei rapporti con l’attuale Governo, per una sostanziale impasse dei lavori del Tavolo di Coordinamento istituito in febbraio presso la Presidenza del Consiglio”.
E’ quanto si legge in una nota per la stampa diffusa oggi dall’ANVGD, in cui si fa notare che “ Malgrado il lavoro svolto tra la primavera e l’estate nelle riunioni tra il Governo e le Associazioni degli Esuli Istriani Fiumani e Dalmati nulla di fatto si è ancora visto, tranne la Circolare sui documenti di identità, che impone a tutti gli enti pubblici e privati di rispettare la legge n. 54 dell’89, che conserva i nomi italiani dei loro comuni di nascita (Pola, Parenzo, Zara, Fiume, Pirano, ecc.): principio essenziale della loro identità italiana personale e collettiva.”
Inoltre, ricorda l’ANVGD, “Sul problema delle restituzioni dei beni espropriati dall’ex regime comunista iugoslavo nessun progresso si è registrato con un governo croato ancora alle prese con una campagna elettorale di cui a oggi non si conosce l’esito definitivo. Sull’adeguamento dei coefficienti degli indennizzi ai sensi della legge n. 137 del 2001 nemmeno una parola da Palazzo Chigi. Si deve lottare quotidianamente per non far fermare l’erogazione di quel poco dovuto in forza della legge citata, a quasi sette anni di distanza.”
“A questo” insiste la nota “si aggiunga la beffa vergognosa delle provvidenze INPS, con la norma-capestro del secondo comma dell’art. 61 della Finanziaria, che azzera le concordi sentenze dei tribunali e della Cassazione nei confronti di poche centinaia di esuli anziani, con un patente vizio di costituzionalità.”.
Secondo l’Associazione degli esuli, quindi, “L’unico parto di questa la Finanziaria è una polpetta avvelenata che gli esuli sperano di non dover inghiottire.”
L’Esecutivo Nazionale della ANVGD “chiede quindi al Governo e al Parlamento un segnale di interesse che non faccia esplodere la prossima ricorrenza del Giorno del Ricordo – 10 Febbraio in una protesta collettiva. È stato deciso inoltre di conferire al 10 Febbraio prossimo una valenza di particolare rilievo poiché” conclude la nota dell’Associazione “coincide con il Novantennale della Redenzione e dell’unione all’Italia di Trieste, dell’Istria, del Friuli Orientale, di Fiume, del Trentino e della Dalmazia italiana (1918-2008)”.(aise)

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