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A Zara l’ambasciatore sblocca l’apertura dell’asilo (Il Piccolo 26 ott)

ZARA Asilo italiano a Zara: l’obiettivo è di aprirlo per l’anno scolastico 2010-2011. È la conclusione a cui sono giunti a Zara, nel corso di un cordiale incontro, l’ambasciatore d’Italia in Croazia Alessandro Pignatti Morano di Custoza, il sindaco della città dalmata Zvonimir Vrancic e il presidente della Contea (Regione) zaratina Stipe Zrilic. Ricca di significati e anche fruttuosa la visita che l’ambasciatore Pignatti ha compiuto nella città del maraschino, accompagnato dal vice console italiano a Spalato Giuseppe De Luca e dalla presidente della locale Comunità degli italiani Rina Villani.

L’incontro fra il diplomatico italiano e le massime autorità cittadine e regionali pare avere infatti sbloccato l’annosa e antipatica questione legata alla mancata apertura di un giardino d’infanzia italiano a Zara, penalizzata da cavilli burocratici e interpretazioni assurde, che stanno facendo tardare il progetto oltre ogni misura. Si tratterebbe della prima istituzione prescolare italiana a Zara, a ben 65 anni dalla drammatica e traumatica chiusura in città di tutti gli asili e le scuole che insegnavano nella lingua di Dante. Durante i colloqui, grande attenzione è stata riservata appunto all’apertura dell’asilo italiano o per meglio dire di una sezione d’asilo. Va detto che sul tema si sono trovati tutti d’accordo, cosicché il progetto potrebbe partire nel settembre 2010. Il condizionale è comunque d’obbligo, visto che già diverse volte in passato la Comunità nazionale italiana (con essa i connazionali di Zara) si è vista tradire le proprie attese dall’atteggiamento ostruzionistico e dilatorio delle autorità zaratine. Ricordiamo che il marzo scorso a Zagabria era stata raggiunta un’intesa, che sembrava scolpita sul marmo, tra Unione italiana, Ministero croato dell’istruzione e Comune di Zara.

I frugoletti avrebbero dovuto frequentare la sezione d’asilo a partire dallo scorso settembre e invece a presentarsi ai nastri di partenza erano stati solo tre bimbetti, cosicché il progetto non era decollato (la quota minima è di 15 iscritti). Perché? Al momento dell’iscrizione, Municipalità e Azienda prescolare Sunce (nel cui ambito dovrebbe operare la sezione italiana) hanno voluto che i genitori dei bambini dimostrassero la nazionalità italiana. Si è voluto introdurre il ”filtro etnico”, peraltro non previsto da alcuna normativa, il che ha scatenato l’opposizione dei genitori che, non volendo giustamente dimostrare alcuna appartenenza nazionale, hanno scaricato l’istituzione italiana, iscrivendo i loro piccoli a un qualche asilo della maggioranza croata. Un’interpretazione errata, in quanto la legge prevede che all’atto dell’iscrizione alle scuole delle minoranze nazionali, la nazionalità del bambino viene chiesta solo se vi è un numero eccessivo di domande.

A quel punto la precedenza spetta al bambino della comunità minoritaria. Ma non è il caso di Zara, dove invece potevano iscriversi sia bambini italiani che croati. Insomma, bisognerà attendere l’anno prossimo per capire se Zara potrà nuovamente contare su un’istituzione prescolastica italiana, come più volte promesso da Comune e Contea. Tornando alla visita dell’ambasciatore Pignatti, va detto che ha deposto una corona al Sacrario militare italiano, facendo tappa alla Comunità degli italiani (la prima visita di un ambasciatore nel sodalizio dei connazionali zaratini), al Dipartimento d’italianistica dell’Ateneo di Zara, all’Archivio di Stato, alla Biblioteca scientifica ex Paravia e al nuovo Museo del vetro antico. Da aggiungere che nell’incontro con le autorità municipali e conteali, si è parlato pure del restauro dell’effige in rilievo raffigurante un leone marciano, posizionata sulle mura della città, progetto che sarà finanziato dalla Regione Veneto. (a.m.)

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