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A Trieste gli inediti del poeta Biagio Marin (Il Piccolo 31 ott)

ROMA Il Dipartimento di italianistica dell'Università di Trieste ha acquistato una ”miniera” di manoscritti inediti del poeta Biagio Marin (1891-1985), evocatore nei suoi versi del paesaggio lagunare di Grado, suo paese natale di cui adottò il dialetto per scrivere, in un canto tra il quotidiano e il magico. Si tratta, tra l'altro, della corrispondenza inedita con lo scrittore e giornalista Giuseppe Prezzolini (1891-1985), di un manoscritto con appunti autobiografici di Marin, del suo diario autografo intitolato ”Il libro di Gesky” e di due quaderni di appunti.

Tutto questo materiale finora sconosciuto, proveniente dall'archivio del poeta, è stato acquistato oggi dall'ateneo friulano per 47.000 euro (compresi i diritti) a un'asta di manoscritti letterari della casa Bloomsbury a Roma. I lotti acquistati andranno a riunirsi ai fondi archivistici di Marin (dai Diari a una serie di lettere familiari) già posseduti dall'Università di Trieste, cui sono stati donati dalla figlia del poeta Gioiella Englen Marin.

L'epistolario è un fitto carteggio composto da 53 lettere di Prezzolini a Marin, 9 cartoline postali sempre a Marin e una cartolina di Jakie Prezzolini, tutte con le relative buste, distribuite in un arco cronologico che va dal 1954 al 1972.

Nel 1911 Marin lasciò la sua isola, andò prima a Vienna e poi a Firenze, dove frequentò l'ambiente della "Voce" di Prezzolini: a quegli anni si può datare l'inizio della frequentazione tra i due intellettuali, un'amicizia initerrotta, splendidamente testimoniata nel carteggio, il cui livello è sempre di altissimo livello: si parla di questioni religiose, delle lettere di San Paolo, del rapporto tra scienza e fede, con il ”caso Galileo Galilei”, di poesia e letteratura in genere, di premi e di figure illustri del panorama culturale, come Benedetto Croce, Pier Paolo Pasolini, Giovanni Papini e Ardengo Soffici.

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