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”A Muggia una cultura da socialismo reale”

Dopo le critiche del centrodestra muggesano piovute sulla mostra “Dall’utopia al dissenso” sul realismo socialista russo, organizzata dal Comune e da poco conclusa, ora l’attenzione del Pdl si è spostata sul prossimo evento in programma a Muggia che di certo non è passato inosservato agli occhi attenti dei consiglieri comunali di opposizione. A finire nel mirino la mostra “Yoko, Lennon, Tito – one conceptual event” in programma dal 14 settembre, sempre organizzata dal Comune di Muggia assieme a quello di Pirano, con il ministero della Cultura sloveno e la collaborazione della Regione. Anzi di male in peggio.

 

Sì perché se per Daniele Mosetti, consigliere comunale del Pdl, la Russia socialista è lontana dalla storia di queste terre, Tito invece ha molto a che fare con questi luoghi e «proporre una mostra di questo squallore è di cattivo gusto nelle terre che soffrirono il dramma dell’esodo e l’odio etnico titino verso gli italiani nella barbarie delle foibe». Così le ghiande donate a Tito, e ad una cinquantina di altri capi di Stato, da Yoko Ono e John Lennon 45 anni fa, in segno di pace, e che hanno fatto nascere due querce (attorno a questo tema ruoterà la mostra in questione), non sono andate giù ai rappresentanti del centrodestra locale. «Anche questa è cultura», ha risposto in merito il vice sindaco, nonché assessore alla Cultura, Laura Marzi, ma non è bastato a calmare gli animi di chi, come Mosetti, vede la Giunta comunale intrisa di ideologie comuniste dure a morire.

 

Come non bastasse, a rincarare la dose, passando dalla politica al ritorno economico, il presidente della Pro loco Andrea Spagnoletto che smonta senza pietà la mostra sul realismo socialista russo. «Premetto che la nostra associazione è apolitica e apartitica quindi da parte nostra non c’è alcuna faziosità – spiega Spagnoletto. Noi dobbiamo occuparci dell’incoming turistico e possiamo dire che fin da subito abbiamo criticato sia la mostra “Dall’Utopia al dissenso” che tutto il programma estivo proposto dal Comune. E poi che dire del numero di visitatori alla mostra? In 52 giorni ci sono state solo 741 presenze a fronte di una spesa di 5000 euro. Noi con i 3000 euro all’anno, che ci vengono dati dall’amministrazione comunale per il “Motors week”, facciamo almeno 5000 presenze».

 

Ma quale utopia e quale dissenso, dice invece Giorgio Rustia chiamato in causa come presidente dell’Associazione nazionale congiunti e deportati in Jugoslavia: «La mostra non si è occupata di quanto è stato fatto da Stalin e Lenin dal 1917 al 1953 ovvero 47 milioni di morti. Per non parlare di quello che ha fatto Tito in Jugoslavia, ci sono almeno 70 tra muggesani e capodistriani che sono spariti e non si sa dove».

 

Ivana Gherbaz

“Il Piccolo” 30 agosto 2012

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