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A Capodistria un tuffo nella canzone italiana (Voce del Popolo 10 lug)

CAPODISTRIA – Secondo appuntamento dell’anno, giovedì sera, nella sala concerti del bowling presso il Centro commerciale “Tuš Planet”, con il neo costituito Comitato capodistriano della società “Dante Alighieri”. Questa volta era in programma uno spettacolo più leggero, rispetto al primo evento con conferenza e mostra, consono all’atmosfera vacanziera ed estiva, ovvero la “Serata (semi-seria) della canzone italiana”, organizzata in collaborazione con il Centro Italiano “Carlo Combi” e l’Unione Italiana. Come ci ha spiegato la presidente del Consiglio direttivo, Vanja Vitoševic, l’evento segue l’idea primaria della società, ovvero quella di aprirsi quanto più anche alla popolazione maggioritaria, essendo lo scopo principale dell’istituzione proprio “tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana”. In questo senso un grande appoggio è venuto proprio dalla catena “Tuš” che ha ospitato la serata gratuitamente, e allo stesso modo senza cachet sono stati tutti i collaboratori “che hanno lavorato veramente sodo per preparare queste due ore di spettacolo”, rileva ancora la presidente Vitoševic. In apertura è salito sul palco Andrea F, che ha brevemente spiegato il meccanismo di scelta dei pezzi interpretati da Stefano Hering. “Essendo la tradizione musicale italiana estremamente ricca, sarebbero state necessarie almeno sei serate per ripercorrerne i tratti salienti”, ha osservato, “pertanto, per sintetizzare il tutto in un appuntamento, è stata scelta la chiave legata allo sviluppo del suono nella musica italiana e di come questa è cambiata e si è evoluta nel corso degli anni”. I blocchi storico-musicali sono stati poi introdotti dal simpatico Andro Merkù, che spesso ha subito degli sdoppiamenti di personalità, trasformandosi per l’occasione in Aldo Biscardi o Luca Giurato ed anche in Adriano Celentano. I presenti hanno potuto anche ascoltare dei messaggi di saluto di diversi personaggi italiani dello spettacolo, come Pippo Baudo, Orietta Berti, Gigliola Cinquetti e Iva Zanicchi, i quali hanno dato il loro contributo sul tema del perché la canzone italiana si è riuscita a mantenere e a piacere a una platea mondiale nel corso degli anni. Molto applaudito, naturalmente, anche l’artista che ha interpretato la vasta gamma del repertorio in scaletta, il triestino Stefano Hering, già vincitore dell’edizione 2006 del programma televisivo “La Corrida” su Canale 5, ed anche collaboratore in seno alla “Witz Orchestra” e al gruppo “Calegaria” di Capodistria. Il cantante, accompagnato parzialmente dal vivo dai due chitarristi Danjel Matic e Tadej Tadic, si è cimentato in un ruolo non facile, dovendo proporre dei brani molto diversi gli uni dagli altri. Partendo da “Santa Lucia” e “Mamma mia dammi cento lire”, passando per “L’uomo in frac”, “Volare (Nel blu dipinto di blu)” senza tralasciare un medley dei più grandi successi sanremesi, tra cui “Rose rosse”, “Grazie dei fiori”, “Vola colomba” e tantissimi altri, per arrivare alle canzoni del periodo attuale. (jb)

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