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70 bergamaschi all’occupazione di Fiume (Eco Bergamo 23 nov)

Sono trascorsi 90 anni dall'occupazione di Fiume (oggi Rijeka) da parte del corpo di volontari (con loro una settantina di bergamaschi tra cui l'aviatore Antonio Locatelli) che al comando di Gabriele D'Annunzio proclamarono la reggenza italiana sulla città che il patto di Londra del 1915 assegnava alla Croazia.

Negli annali storici la vicenda è conosciuta come «la questione di Fiume». D'Annunzio e i suoi tennero la città istriana per poco più di un anno quando il trattato di Rapallo (12 novembre 1920) la costituì in stato indipendente. Successivamente con il patto di Roma del 27 gennaio 1924 Fiume fu riconosciuta ufficialmente italiana e ne furono assegnate due zone alla Jugoslavia; ad essa ritornò interamente dopo la seconda guerra mondiale. Un passaggio di storia contemporanea che l'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, con il patrocinio dell'assessorato all'Istruzione di Palazzo Frizzoni e dell'assessorato alla Cultura della Provincia di Bergamo intende ricordare con l'evento «Diedero Fiume alla Patria – I legionari Bergamaschi con D'Annunzio» organizzato nell'auditorium del liceo «Mascheroni» domani alle 18. «Il titolo dell'iniziativa, moderata da Marco Cimmino – spiega Maria Elena Depetroni, docente di Lettere al «Mascheroni» e presidente del comitato locale dell'associazione – è stato ripreso da un'omonima pubblicazione (edita nel 2004 dalla Società di Studi fiumani a Roma), che, avvalendosi degli elenchi dei legionari depositati nel 1939 all'Archivio del Vittoriale, ha ricostruito un numero realistico dei partecipanti all'impresa. Si contano 7.164 presenze. Un numero destinato ad aumentare man mano che la ricerca storica avanza. Infatti in quell'elenco i bergamaschi sono 48. Un numero salito a 70 grazie ad una recente ricerca svolta comparando altre fonti». La cerimonia comincia con un omaggio degli studenti del «Mascheroni» ai bergamaschi che raggiunsero l'Immaginifico a Ronchi il 12 settembre 1919. Seguirà la posa di un serto floreale al busto di Tullia Franzi (concesso dal Comune di Alzano Lombardo). «È una letterata, poetessa, studiosa di storia dell'arte nativa della parrocchia di Alzano Maggiore – continua Depretoni –. Fu legionaria di Fiume e capitano del Battaglione "Regina". Per il suo attivismo patriottico Gabriele D'Annunzio la decorò con la "Stella d'Oro di Fiume" e con la "Medaglia di Ronchi e del Carnaro". Una figura alla quale Angelo Pellicioli ha dedicato una biografia».

La serata si conclude con la presentazione del libro Le Stelle Danzanti di Gabriele Marconi. «È un romanzo sull'impresa fiumana vissuta da due giovani arditi legionari, uno dei quali bergamasco. «L'autore sarà accompagnato – continua Depretoni – dal Sottosegretario all'Ambiente, l'onorevole Roberto Menia, di origine fiumana, ideatore e fautore della legge del Parlamento italiano che ha istituito il Giorno del Ricordo (10 febbraio) per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e delle vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Nel corso dell'evento si tenterà di dare una risposta, attraverso un lavoro di ricerca di un gruppo di liceali condotto spulciando materiale dell'epoca. Dati, nomi e vicende provenienti dagli archivi dell'Associazione, dalla stampa bergamasca, dalle riviste di ambito legionario, dal materiale che molti privati hanno messo a disposizione e infine dal ricco Fondo depositato all'Archivio di Alzano.

L'incontro vuole anche essere un invito a discendenti dei legionari affinché possano fornire preziosi dati storici aggiuntivi».

Bruno Silini

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