mario20andretti2

30 set – Andretti: torno a Montona altrimenti addio carica!

«Fernando Alonso può davvero riportare la Ferrari al titolo mondiale». Il tifoso non ha dubbi. Parla con il cuore ma anche con quel ”po’ di esperienza” che arriva da 50 anni e quasi 900 gare sui circuiti di tutto il mondo, con un titolo mondiale in Formula 1. Il tifoso, che parla dall’altra parte dell’Oceano nella sua casa di Nazareth, si chiama Mario Andretti (esule da Montona ndr).

Dopo la doppietta a Monza e nel Gp di Singapore i tifosi della Rossa ricominciano a sognare.

E fanno bene. Per noi tifosi della Ferrari è stata un’impresa tremendous (che in inglese non ha un’accezione negativa ma significa in realtà straordinario, ndr). Alonso nelle ultime gare si è superato. È bello tornare a vedere la Ferrari protagonista.

Sì, ma il Mondiale?

Calma, quanti Gran premi mancano? Quattro, vero? E allora…Alonso è vicino a Webber, 11 punti sono niente, il capolista può venir raggiunto. Si vede che Alonso ci crede, guida benissimo, è determinato. Anche se…

Anche se?

Gli altri non staranno a guardare. Le Red Bull hanno disputato una stagione formidabile, la McLaren ha accusato qualche problema, soprattutto con Hamilton nelle ultime due gare ma l’inglese è ancora vivo. Lo considero ancora in corsa per il campionato.

Il titolo si deciderà all’ultimo Gp?

Può essere. È bellissimo assistere a un Mondiale aperto fino all’ultima gara con tre grandi scuderie a contenderselo. In precedenza i risultati erano un po’ troppo prevedibili. Successi per gli altri, così così le Ferrari. Da metà stagione è cambiato tutto e ho ricominciato a divertirmi.

Il Cavallino nell’anonimato ci stava immalinconendo.

È difficile essere sempre al top. A un certo punto anche questo sembrava essere un anno perso e invece c’è stata la reazione. A Maranello c’è una struttura perfetta dove tutti danno il massimo, alla fine i risultati arrivano.

Che cosa la colpisce in Alonso?

Si vede che è un pilota solido, con due titoli mondiali alle spalle. È arrivato alla Ferrari al momento giusto, con la dose giusta d’esperienza. Mi piace in particolare perchè ha grande grinta e sa sfruttare tutte le opportunità. Aveva una grande responsabilità: non deludere le attese. Ci sta riuscendo e rende orgogliosi i tifosi della Ferrari.

La Formula 1 cambia di continuo. Ogni anno spunta qualche candidatura originale per nuovi circuiti. Si aggiungono nuovi Gp. Come saprà, in Italia si parla di portare i bolidi all’Eur, a Roma.

Si cercano sempre soluzioni nuove, le città vedono nella Formula 1 un’opportunità unica per mettersi in vetrina. Certo che Roma, però…

Perplesso?

Beh, un Gran premio simile comporterebbe costi pazzeschi, proibitivi. Sarebbe possibile solo se il governo lo appoggiasse completamente. Ma l’Italia ha già circuiti validi. Monza, Imola, Misano. Sono bellissimi e moderni. Oddio, Monza no, non è proprio moderno ma negli ultimi anni lo hanno risistemato e reso più sicuro. Io credo che si debba rispettare la storia della Formula 1.

La tradizione.

Sì. Quali sono le piste che hanno fatto la storia di questo sport? Monza, Montecarlo, Spa, i circuiti tedeschi, Francia, Gran Bretagna. Dove ci sono impianti simili non c’è bisogno di andare a inventarsi altro. È diverso il discorso per nazioni come la Corea del Sud o la Cina dove non ci sono anni di gare di Formula 1 alle spalle e il Circus sbarca per cercare nuovi mercati.

I motori sono sempre al centro della vita del settantenne Mario Andretti.

Per forza. Ho impegni con alcuni marchi che mi spingono a viaggiare in tutto il mondo, ho una scuola guida per piloti che porta il mio nome. Non corro più ma sono ugualmente sempre al volante.

E c’è una dinastia da seguire.

Mio figlio Michael gestisce un team con 4 mezzi, mio nipote Marco fa il pilota. Sto partendo per seguirlo in una gara nel fine settimana a Miami.

Chissà quanti consigli…

Se li accetta. Non mi sta mica sempre a sentire. Ma si sa, i giovani tirano avanti.

Quando torna in Italia?

Spero presto. A Trieste vengo sempre volentieri e non vedo l’ora di tornare nella mia Montona. Sono sindaco del Libero comune di Montona in esilio. Se non mi faccio vedere in Istria ogni tanto va a finire che mi tolgono l’incarico. E avrebbero pure ragione.

di ROBERTO DEGRASSI su Il Piccolo del 30 settembre 2010

 

 

 

(la targa posta sulla casa natìa dell'istriano Mario Andretti a Montona)

 

marioandretti10

 

 

 

 

 

 

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.