Riceviamo dall'On. Paolo Barbi, Presidente onorario dell'ANVGD.
Ho letto con dolorosa sorpresa il comunicato stampa dell'Esecutivo Nazionale ANVGD sull'adesione della Croazia all'Unione Europea. Non capisco perché per criticare e contestare – giustamente – il "parere" del Parlamento Europeo favorevole a tale adesione ma ignorando (o sottovalutando?) la questione degli esuli giuliano-dalmati, si è ricorso al discredito della più democratica e rappresentativa delle Istituzioni europee.
"Pletorico", "costi enormi", "inutile, anzi dannoso" e persino la storiella della "lunghezza dei cetrioli e delle banane"…: sono gli argomenti – penosamente ridicoli e sostanzialmente falsificatori – della propaganda antieuropea dei micro-nazionalisti leghisti, degli iper-nazionalisti lepeniani, degli eurofobi thacheriani. Perché mettere anche la nostra Associazione su questo terreno del dileggio e della delegittimazione delle Istituzioni di questa Unione Europea? che ha il merito storico di aver contribuito in modo determinante alla disfatta del comunismo sovietico e titismo, e quindi dalla creazione – e oggi all'espansione e al consolidamento – di nuove libertà e potenzialità per l'italianità sulla sponda orientale dell'Adriatico.
Credo che sia un errore che deve essere corretto.
Le Istituzioni, sia quelle nazionali sia quelle comunitarie, vanno difese e rispettate, e, se è necessario, riformate e potenziate (come si sta facendo col Trattato di Lisbona che deve esser ratificato): proprio per poter discutere e criticare (o approvare) le scelte politiche che solo in esse si possono fare liberamente.
Paolo Barbi
(il Presidente onorario ANVGD Paolo Barbi stringe la mano al Capo dello Stato. E' il Giorno del Ricordo 2007)
