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30 ago – Tomaz presenta a Cherso il libro ANVGD sulla ”Comunità magnifica”

di Ilaria Rocchi su La Voce del Popolo del 28 agosto 2010

Cherso, Comune autonomo nel Golfo di San Marco, sotto la Serenissima, era, parafrasando il titolo del volume di Luigi Tomaz, una “comunità magnifica”. La racconta lo stesso Tomaz nel suo corposo saggio, pubblicato quest’anno dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (con presentazione di Arnaldo Mauri), e intitolato per l’appunto “La magnifica comunità di Cherso, Comune autonomo nel golfo di San Marco” (ANVGD-Comitato di Venezia, edito per i tipi delle Edizioni THINK ADV, Conselve 2010, pp. 493). La ricerca verrà presentata martedì 31 agosto a Cherso, a Palazzo Arsan (ore 18). Alla serata, organizzata dal Museo di Cherso (gestito dall’Università popolare aperta di Lussinpiccolo) e dalla locale Comunità degli Italiani, interverrà pure l’autore.

L’esule chersino Luigi Gigi Tomaz torna, dunque, nella città che lo ha visto nascere, nel lontano 1931, e crescere, e dalla quale la Storia lo ha staccato nel 1947. Come tanti suoi connazionali, Tomaz ha lasciato la propria patria chersina da fanciullo, ingrossando le file dell’esodo. Stabilendosi a Chioggia, dove tuttora risiede, ha conseguito una brillante carriera come politico ed amministratore della sua città e nel Veneto (tra l’altro, è stato sindaco di Chioggia), oltre che in quello della ricerca storica e dello studio del patrimonio storico-culturale-artistico dell’Adriatico. Un campo d’azione, quest’ultimo, che gli ha consentito non solo di mantenere sempre vivo il legame con la sua terra, ma anche di continuare, seppure stabilito in Italia, a dare un apporto autorevole e apprezzato all’ulteriore crescita culturale della sua isola, con pubblicazioni che (ri)scoprono e valorizzano il passato e le tradizioni chersine, approfondiscono e diffondono le conoscenze sulla millenaria civiltà adriatica. Ricorderemo in questo contesto i volumi “Francesco Patritio di Cherso, un grande italiano del Rinascimento” (2007), “Stemma e Santo protettore della Magnifica Comunità di Cherso” (2005), “La Galia Chersana: un’isola e la sua galea per 6 secoli nell’armata di San Marco” (2003), “Mura, torri e porte della Magnifica Comunità di Cherso” (2002), “Le quattro giornate di Cherso, 12-15 giugno 1797, in difesa del gonfalone di San Marco” (1996), “Le chiese minori di Cherso” (1988) – di cui ha scritto la seconda parte, con commenti stilistico-costruttivi, rilievi grafici e disegni di 110 chiesette dell’isola; la prima del volume, riguardante le chiese urbane, è di don Matteo Fillini –, “Ossero e Cherso nei secoli prima di Venezia” (2002), “Dalla parte del Leone. La resistenza popolare marchesa in Veneto Istria e Dalmazia alla caduta di S. Marco” (1998), “In Adriatico nell’antichità e nell’alto Medioevo. Da Dionigi di Siracusa ai dogi Orseolo. Un’altra faccia della storia” (presentazione di Arnaldo Mauri, 2003), “Il confine d’
Italia in Istria e Dalmazia. Duemila anni di storia” (2008)…

“La lettura attenta di quest’ultima pubblicazione – scrive nella presentazione il prof. Arnaldo Mauri, già preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Milano – non delude né chi ama rivisitare l’intima storia di una modesta Comunità impegnata a risolvere quotidianamente le proprie mille difficoltà senza attendere passivamente interventi esterni, né delude il ricercatore impegnato nell’approfondimento di come la grande Storia generale abbia condizionato le piccole organizzazioni territoriali, che l’hanno costantemente subita ma spesso anche alimentata. L’indagine storica spazia, pur rimanendo nei limiti di un territorio ristretto e, per sua natura, isolato, su una straordinaria varietà di campi con una documentazione puntuale e costante tutta verificabile in base a 635 note di riferimento, che a loro volta stupiscono col numero dei ricercatori di storia patria cui Cherso ha dato i natali negli ultimi due secoli, alcuni dei quali si sono assunti lo straordinario impegno di portar con sé, tra le poche cose care, le loro sudate carte nel pericoloso e doloroso esodo seguito al trattato di Pace del 1947”. Insomma, per concludere con le parole del prof. Mauro, quelle proposte da Tomaz in questo volume sono “vicende storiche che ogni italiano orgoglioso delle proprie origini, almeno nelle grandi linee, dovrebbe conoscere”.

L’autore, chiarendo motivazioni e metodi che lo hanno guidato nell’indagine storiografica e nella stesura del presente volume, premette che questo suo ultimo saggio va letto e conservato insieme agli altri studi dedicati a Cherso, come “Le quattro giornate di Cherso 12-15 giugno 1797”, “Dalla parte del Leone” – con i quali si è inserito nelle celebrazioni del bicentenario della caduta della Repubblica di San Marco –, “Mura, torri e porte della magnifica Comunità di Cherso”, “La Galia Chersana”, “Stemma e Santo Protettore della Magnifica Comunità di Cherso”…

Leggendo l’indice generale del presente libro, si spazia dalla struttura sociale della popolazione, alle cariche amministrative; dalle leggi statutarie all’annona e all’assillante approvvigionamento alimentare; dall’economia pascolare e boschiva all’industria del panno di lana (rassa); dall’assistenza pubblica alla pubblica igiene e sanità, dal Sacro Monte di Pietà al Banco dei prestiti ad interesse controllato, dal Fontego de le biave alle fiere franche da dazi e gabelle; dalla difesa armata alla pubblica istruzione e così via. Facendo tesoro delle proprie ricerche, come pure dello straordinario impegno di tanti altri bravi studiosi chersini, Tomaz è riuscito a ricostruire la vita che si è svolta per secoli tra le mura di un piccolo mondo, fiero della sua autonomia e brulicante di attività.

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