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28 giu – 60 anni di sacerdozio per mons. Canziani

Tutti lo conoscono come monsignore ma egli preferisce farsi chiamare semplicemente don. Stiamo parlando di uno dei sacerdoti più conosciuti della diocesi triestina, mons. Antonio Canziani, che oggi celebra il 60° anno di sacerdozio. La messa solenne sarà celebrata alle 10.30 nella chiesa di San Giacomo. Ieri sera in chiesa si è tenuto un concerto di spiritual e gospel in suo onore, eseguito dal coro Souls Diesis.

Mons. Canziani, nato vicino ad Umago nel 1926 ma da sempre residente nel rione di San Giacomo, dove ha frequentato le scuole, è un testimone diretto della nostra storia del Novecento e di fatti da raccontare ne ha molti.

Ordinato sacerdote il 26 giugno 1949, con la dispensa papale di Pio XII perché troppo giovane (all'epoca bisognava avere compiuto 23 anni per essere ordinati), come primo incarico diviene rettore della chiesa di Petrovia di Umago, allora situata nella Zona B.

«Per più di un anno – precisa don Antonio – ho vissuto fra la casa parrocchiale e la chiesa, sempre sotto sorveglianza; per diverse volte hanno tentato di uccidermi, sparandomi mentre mi recavo a dir messa nei paesi e cercando per due volte di investirmi. Alla fine, nel settembre del 1952 ho deciso di ritornare a Trieste».

Don Canziani è molto conosciuto in città per aver prestato la sua opera all'interno di varie realtà parrocchiali, a Servola, a San Luigi e per 15 anni a Sant'Andrea e Rita di via Locchi.

La sua lunga attività è stata gratificata anche da alcune esperienze altamente formative, come insegnante di religione nel comprensorio dell'Istituto tecnico Galvani, a contatto con varie generazioni di giovani, oppure cappellano dell'ospedale Santorio, fra gli ammalati di tubercolosi.

Senza poi dimenticare il suo impegno in qualità di cappellano per l'Istituto per gli Orfani (Enaoli) o al fianco di mons. Marzari al collegio Semente Nova.

Oggi, alla soglia degli 83 anni, nonostante un’affezione agli occhi, collabora nella chiesa di San Giacomo Apostolo, dove officia la messa ogni giorno feriale e quella festiva alle 12, sempre molto frequentate.

«Da sempre sono appassionato di scienze religiose – prosegue monsignor Canziani – e sono convinto che il Concilio Vaticano II abbia dato una svolta radicale alla fede e allo studio della Bibbia e del Vangelo».

«Con don Antonio – interviene don Roberto Rosa, parroco di San Giacomo – ho trovato un amico e un valido aiuto per la nostra comunità, nonostante la sua età».

Andrea di Matteo sul Il Piccolo del 28 giugno 2009

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