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27nov12 – Grande Guerra, memoriale a Redipuglia

A Redipuglia sorgerà un memoriale della Grande Guerra, con oggetti provenienti non dagli archivi dello Stato ma messi a disposizione dalle famiglie. Lo ha annunciato ieri a Villa Manin il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Peluffo, in occasione del convegno internazionale dedicato alla Grande Guerra, organizzato dall’Historical Military Center con il sostegno della Regione. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle iniziative che il governo intende mettere in campo in vista delle celebrazioni ufficiali che prenderanno il via nel 2014. Per il Friuli Venezia Giulia la sede del memoriale è stata individuata a Redipuglia; al suo interno troveranno posto gli oggetti provenienti da famiglie e non con quelli già quelli in possesso dei musei e archivi di Stato.

 

In questo modo la commemorazione sarà più partecipata e sentita, in primis da chi in qualche modo conserva una testimonianza diretta della Grande Guerra e dall’altra di chi vede per la prima volta pagine ancora non conosciute di questo periodo storico. Ma poi ci saranno numerose altre iniziative come quella in programma a Solferino, dedicata alla sanità militare in tempo di guerra. La scelta della location non è casuale perché proprio qui nacque la Croce Rossa Italiana, che assunse un ruolo importante durante il primo conflitto bellico.

 

La Regione, dal canto suo, intende istituire l’Albo d’oro di tutti i caduti della Grande Guerra, riconoscimento dei siti della guerra 1914-18 Patrimonio dell’Umanità-Unesco, costituire un organismo europeo atto a definire le linee guida di una storia condivisa dei popoli dell’Unione Europea: sono gli obiettivi annunciati ieri dall’assessore Elio De Anna. Per realizzarli la Regione intende perseguire anche l’accesso ai fondi europei 2014-2020 in collaborazione con gli Stati europei coinvolti nelle manifestazioni.

 

Le manifestazioni e le celebrazioni cominceranno – parola di sottosegretario – nel 2014, «perché anche l’anno della non-belligeranza va considerato come parte integrante della Grande Guerra per capirne tutti gli aspetti». E per chi, come Trieste, nel ’14 era già belligerante, ma dall’altra parte della trincea? L’Italia, ha detto il sottosegretario, parteciperà a tutte le iniziative internazionali, mentre nel 2015 saremo ospiti degli altri Paesi. A febbraio però – ha aggiunto – faremo una mostra sugli italiani impegnati nell’esercito austroungarico che combatterono sul fronte russo e serbo. Una storia molto difficile e poco conosciuta – ha detto ricordando che sono stati coniati due slogan per l’azione di commemorazione: “Cento anni per capire” e “Chiamati alla memoria”.

 

Per Peluffo il centenario della Grande guerra “va vissuto come un anniversario europeo tanto è vero che noi chiederemo a Germania, Ungheria, Austria e Slovenia di fare iniziative comuni perché la vicenda del fronte italiano non è cosi conosciuta come quella del fronte franco-tedesco”. La necessità di dare spazio anche alla storia dei giuliani arruolati nelle schiere dell’esercito austroungarico, e fin qui dimenticati dalla storiografia “ufficiale” italiana, è emersa anche l’altra sera durante un incontro a Ternova Piccola con lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz, che ha sottolineato la necessità di superare la “Grande rimozione” «perchè non possiamo avere una solida identità per affrontare il futuro se non facciamo i conti col passato». Gli ha fatto eco il padrone di casa, l’avvocato Giuseppe Skerk: «La proposta di legge regionale in materia nasce incompleta perché, per esempio, prevede fondi per restaurare i monumenti esistenti (dedicati agli italiani) ma non per crearne di nuovi per i caduti delle nostre terre».

 

(fonte “Il Piccolo” 23 novembre 2012)

 

 

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