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27dic11 – Finanziamenti per l’UI, nel 2012 tagliati di un quarto

Per l’Unione italiana il 2012 si presenta come un anno di dolori e sacrifici visto il non indifferente taglio dei finanziamenti da Roma pari al 24% rispetto al 2011. È stato questo il tema dominante alla riunione della Giunta esecutiva dell’Ui che ha definito il piano finanziario da sottoporre all’approvazione dell’ Assemblea Ui e del Coordinamento Mae – Ui – Upt. «Dall’Italia, ha spiegato il presidente dell’ Esecutivo Maurizio Tremul, arriveranno 3,5 milioni di euro che sommati alle dotazioni dei governi croato e sloveno, ci permetteranno comunque di mantenere l’attuale volume delle attività e dei programmi delle nostre istituzioni, in primo luogo delle C.I. e delle scuole. Ovviamente – ha continuato – dovremo contenere o addirittura eliminare certe voci di spesa per far quadrare i conti».

Così, saranno sacrificate almeno per il 2012 e il 2013 le gite di studio in Italia, saranno soppressi i dizionari e le enciclopedie dono agli alunni mentre verranno ridotte le spese dei seminari di aggiornamento professionale degli insegnanti. Tremul si è detto consapevole delle difficoltà finanziarie dell’Italia «che impongono – ha spiegato – sacrifici anche da parte nostra». Ha tuttavia esposto un dato alquanto preoccupante: in 10 anni i finanziamenti da Roma sono diminuiti di ben il 43%. Cambiando argomento, la responsabile del Settore scuola Norma Zani ha reso noto che a partire dal prossimo anno scolastico verrà ampliata la rete delle istituzioni prescolari in lingua italiana. Vi entreranno a far parte, ha spiegato, le sezioni per l’apprendimento precoce della lingua italiana che già operano a Laurana, Abbazia e Mattuglie per un totale di 54 bambini mentre a Zara sarà aperto l’asilo fondato dalla locale Comunità degli Italiani, con una ventina di iscritti.

 

Rimanendo nel mondo della scuola, il presidente della Comunità degli Italiani di Pola Fabrizio Radin ha comunicato che finalmente è entrata in funzione la palestra sportiva delle due scuole italiane in città. Ha quindi proposto che la struttura, costruita con i mezzi erogati dai governi italiano e croato e con il contributo della Città e della Regione, non sia inaugurata in forma solenne.«Dopo 4 anni di ritardo – ha dichiarato – non vedo cosa ci sia da festeggiare».

 

(fonte “Il Piccolo” 23 dicembre 2011)

 

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