«Un’autobiografia che sembra un libro d’avventura: la mia famiglia ha avuto una vita molto meno movimentata»: così Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, ha definito il libro «Da Neresine a Milano. Memorie dell’imprenditore Fulvio Bracco», padre di Diana, attuale presidente del gruppo farmaceutico. Squinzi ha preso la parola a Palazzo Morando dopo un ricordo di Diana Bracco, che ha parlato del «babbo» come di «un personaggio molto disciplinato, doverista, che non si risparmiava mai, molto forte, un vero leader, amato da tutta la sua squadra».
Il presidente di Confindustria e della Mapei, dopo aver detto di «essere onorato di far parte del Cda del gruppo Bracco», sottolineando che è «il solo consiglio di cui faccio parte al di fuori del mio gruppo», si è detto «molto emozionato a leggere la narrazione di Fulvio», che ha dettato le sue memorie negli ultimi anni di vita, quando, come ha raccontato la figlia Diana «viveva una dicotomia tra il corpo, che sentiva il peso degli anni, ed una intelligenza incredibilmente lucida». «Fulvio Bracco – ha concluso Squinzi – è una persona che ho ammirato molto, che ho visto tante volte e che considero come un punto di riferimento».
L’autobiografia è un viaggio ricco di storie familiari e aziendali: dall’infanzia istriana agli anni di studio a Trieste, Milano e Pavia; dall’apprendistato in Germania fino alle scoperte scientifiche che hanno premesso la crescita globale dell’azienda. «Fulvio – ha ricordato ancora Squinzi – è stato un uomo dell’industria all’antica, ma anche un grande innovatore capace di capire per tempo il valore della ricerca e l’importanza dell’internazionalizzazione».
(fonte www.corriere.it 23 novembre 2012)
Da sin., Giorgio Squinzi (presidente di Confindustria), Guido Corbetta e Diana Bracco
(foto www.datamanager.it)
