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25 ago – Saro su anagrafe, beni e indennizzi: pressing su Ministeri

"Dare risposte concrete agli esuli". Il senatore Ferruccio Saro si allinea alla posizione espressa dal sottosegretario Carlo Giovanardi su questo tema che lo vede da anni impegnato a difesa dei diritti soggettivi. Se sulla sentenza croata che apre alla restituzione dei beni nazionalizzati sotto il regime titino – premette Saro – si attendono le motivazioni per capire a quanti casi possa applicarsi, con la consapevolezza comunque dell'esiguità dei beneficiari (visto che si tratta di casi svincolati da trattati di pace e accordi su beni abbandonati), "si deve invece sollecitare la ripartenza delle trattative fra Stato italiano ed esuli in ottemperanza della legge 137 del 2001 e su questo punto condivido le indicazioni fornite da Giovanardi nel senso di fare pressing sui Ministeri competenti affinché si avvii l'iter con l'obiettivo di portare a termine le liquidazioni per i beni abbandonati, come stabilito dal dettato normativo". Questo significa accelerare sui tavoli fra Ministero dell'economia e rappresentanze degli esuli per rivedere e stabilire i coefficienti di rivalutazione monetaria in modo che le quote dei risarcimenti non siano irrisori, ma adeguati.

Non nasconde Saro gli aspetti positivi connessi all'intervento della Corte suprema croata, come la parificazione nel trattamento degli espropriati indipendentemente dalla nazionalità, ad ogni modo è prioritario – afferma – "riprendere le discussioni fra lo Stato italiano e gli esuli nel tavolo di confronto, muovendosi parallelamente anche per imbastire trattative con la Croazia, del resto la sua adesione all'Ue è vincolata anche a queste decisioni".

INTERROGAZIONE – Saro esprime preoccupazione per quegli episodi di discriminazione e persecuzione della memoria storica che ancora oggi, nonostante le conquiste sul versante storico e storiografico, vessano gli esuli e i loro discendenti. Dalla minimizzazione, che arriva anche alla negazione della portata e dei numeri collegati alle tragedie che patirono, a nuove forme di discriminazione come quella oggi segnalata, una delle tante, dall'Anvgd (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia), relativa al mancato rispetto da parte di alcune compagnie telefoniche sull'osservanza della legge che riguarda l'Anagrafe degli Esuli. Su questo tema Saro annuncia un'interrogazione urgente. "Ci troviamo di fronte -spiega- a una grave violazione dei diritti soggettivi che non si limita a verificarsi solo nei contenziosi con gruppi telefonici al momento della stipula dei contratti, ma più in generale ogni volta che si affronta una qualche registrazione nelle banche dati. Il problema è che troppo spesso non viene fatta rispettare la normativa precisa che regolamenta l'Anagrafe degli esuli (legge 54 dell'89). Il problema riguarda i  cittadini italiani nati nella Venezia Giulia e Dalmazia e profughi in Italia dopo la firma del trattato di pace con l'ex Iugoslavia: spesso non vengono riconosciuti i loro codici fiscali, emessi ai sensi delle leggi in vigore, e al loro posto vengono assegnati codici fiscali non veritieri indicando altri comuni di nascita. "Tutto ciò è inaccettabile".

(fonte www.alpha-dog.net)

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