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23 giu – Rimasti: con gli Esuli collaborazione culturale

Una finestra aperta alla collaborazione con le associazioni degli esuli. Un tassello importante è stato aggiunto all’ultima riunione della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, ospitata a Isola. Nella ripartizione dei fondi del governo italiano, infatti, è stata approvata anche una voce di spesa, pari a centomila euro, per studi di fattibilità. “È un’ipotesi d’intervento sulla quale operare”, afferma il presidente Maurizio Tremul, fautore dell’iniziativa, “per concretizzare progetti comuni di ampia valenza”. Al momento sarebbero tre le direzioni d’attività individuate da articolarsi in comune tra l’Unione Italiana e la Federazione degli esuli. In primo luogo la costituzione a Pola di una Fondazione per la salvaguardia e la tutela dei beni e delle testimonianze cimiteriali italiane in Istria, Quarnero e Dalmazia. Un capitolo sul quale già in questa proposta di ripartizione è stata accesa a parte una voce importante di spesa.

A Capodistria, invece, si punterebbe alla costituzione di un Ente culturale comune preposto a gestire le opere d’arte istriane del Tiepolo, Carpaccio, Vivarini, Cima da Conegliano, ecc., messe in salvo durante la Seconda Guerra Mondiale dalle autorità italiane. “Rimanendo di proprietà dello Stato italiano”, osserva Tremul, “tali opere potrebbero essere affidate in custodia all’Ente costituito dalle due organizzazioni rappresentative degli italiani di qua e di là dei confini che vanno scomparendo. Sarebbero quindi esposte al pubblico, in un museo comunemente gestito e sarebbero nuovamente contestualizzate nel loro naturale territorio di appartenenza. In tale modo si collaborerebbe ad un rilevante progetto di tutela e valorizzazione del comune patrimonio culturale”. Terzo aspetto, la creazione in Istria di un Museo etnologico e delle tradizioni istro-venete, “che testimoni la ricchezza dell’impronta culturale italiana, la quale, attraverso i secoli, ha modellato questi territori”.

Nell’ambito degli studi di fattibilità anche la costituzione, da parte dell’Unione, di un Centro culturale di formazione e sviluppo della Comunità Nazionale Italiana. “Servirebbe per gestire e programmare”, precisa Tremul, “grandi eventi culturali, artistici e di formazione, non in concorrenza o sostitutivi delle valide attività svolte dalle nostre Comunità degli Italiani, ma quale strumento qualificante della nostra azione. Un Ente che assolva ad un duplice compito. Quello di coordinamento e supporto dell’attività amatoriale dei sodalizi e quello di attuare, su precise linee strategiche, la nostra politica culturale di rilievo. Avvalendoci di una struttura agile, dinamica, costituita da risorse umane altamente qualificate, di professionisti-manager nel campo culturale, progettuale e organizzativo”. “Alla nuova istituzione”, ipotizza Tremul, “si potrebbe affidare, quindi, la gestione del rilancio del prestigioso concorso Istria Nobilissima, ed anche, ad esempio, l’Ex Tempore internazionale di Grisignana. Al Centro culturale andrebbe commissionata l’organizzazione di convegni, simposi, mostre, seminari di studio, concerti e via discorrendo, in collaborazione con la altre istituzioni della CNI per valorizzare la nostra ricca storia culturale, i nostri personaggi illustri, la nostra realtà. L’Ente sarebbe impegnato, inoltre, nella formazione e nell'aggiornamento professionale nel campo scolastico, educativo, culturale, artistico, giornalistico, imprenditoriale, rivolto ai profili in parola, ma soprattutto ai giovani. Sostenuto con fondi pubblici, il Centro dovrebbe poter svolgere anche iniziative tese al parziale autofinanziamento, ricorrere a sponsor, concorrere a progetti e programmi culturali nazionali (italiani, croati, sloveni) e nel campo della cooperazione transnazionale con fondi europei”.

(Claudio Moscarda su La Voce del Popolo del 23 giugno 2009) 

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