E’ uscito nelle edicole e nelle librerie veneziane (e non solo veneziane, ma si trova anche a Trieste) il libro di Sandro Romano “L’inutile tradimento – Operazione muro antico”.
L’autore è nato a Venezia dove ha vissuto la sua infanzia e la sua giovinezza, ma ha trascorso gran parte della sua vita all’estero, dall’Australia al Canada, dalla Svezia alla Spagna, e oggi vive in Thailandia. Ha scritto per vari giornali, tra cui “Il Corriere del Ticino” di Lugano.
Ma Sandro Romano ha anche sposato una polesana e ricorda con affetto l’Istria e la città di Pola dove ha trascorso periodi della sua giovinezza.
Questo libro è un romanzo che riesce ad abbinare efficacemente una storia di spionaggio e di sentimenti in un’ambientazione europea durante la seconda guerra mondiale.
“Operazione muro antico” descrive un mondo realmente esistito perché molti personaggi di questo libro sono autentici, solo che non sapranno mai che a distanza di decenni sono stati descritti.
Un libro che si legge con grande piacevolezza grazie ad uno stile di scrittura che riesce ad essere avvincente ed interessante, trascinando il lettore negli intrighi della seconda guerra mondiale. Una storia che parte da Parigi e poi si snoda in Italia con il coinvolgimento di quattro nazioni avversarie nella guerra: la Francia, la Germania, l’Italia e l’Inghilterra, come si nota anche nella copertina del libro con le bandiere simboleggiate.
In mezzo a questo contesto si sviluppa la vicenda di una fanciulla che diventa spia per dare una mano al suo paese e che viene implicata in un’escalation di complicazioni nel tentativo di carpire preziose informazioni.
Il romanzo di Sandro Romano descrive un periodo pieno di eventi dolorosi: fu la guerra dei tradimenti, delle viltà, delle fughe di personaggi importanti, ma anche dell’eroismo e del sacrificio di tanti soldati.
Nel libro c’è l’occasione anche per un’efficace flashback, descritto con grande ritmo, che racconta un episodio della prima guerra mondiale, un’arditissima impresa nel canale di Fasana, in Istria, delle siluranti di una squadriglia MAS che andarono all’attacco di una base navale austriaca.
Questo capitolo, tra i più significativi del libro, è l’opportunità per far entrare nel racconto anche Nazario Sauro che va a fare visita al comandante della missione e che instaura con lui un brillante dialogo.