ANVGD_cover-post-no-img

20 giu – Conf. Stampa FederEsuli sul Tavolo col Governo

Una conferenza stampa della Federazione degli Esuli, ieri a Trieste, con interventi di Renzo Codarin, Lorenzo Rovis e Renzo de’Vidovich per approfondire l’informazione sul recente Tavolo Governo-Esuli svoltosi a Roma l’11 giugno su iniziativa del Sottosegretario agli Esteri Gianni Letta.

Aspettative in parte disattese, soprattutto per quanto riguarda gli indennizzi, ma anche segnali che sciolgono nodi fondamentali per il riconoscimento della storia dell’esodo e della realtà delle associazioni. Perché questa debacle sui risarcimenti dovuti agli esuli? Obiettivamente, la cifra necessaria a risolvere definitivamente la questione, rappresenta una meta irraggiungibile in questo momento per il Paese sul cui debito andrebbe a pesare. Si tratta ora – hanno spiegato gli esponenti della Federazione – di trovare altre vie ad una soluzione, intervenendo sui coefficienti in modo da abbassare il tetto dei mezzi necessari. Sulla questione, comunque, si svolgerà a data da destinarsi un tavolo apposito al fine di decidere una strategia che soddisfi le aspettative.

“Il dialogo con il Governo – ha affermato Codarin – ha raggiunto un alto livello d’intesa. La crisi in atto frena però il passo successivo, vale a dire il passaggio dalla volontà alla realizzazione concreta. Nella mole di questioni da risolvere, si prediligono quelle che non impegnano economicamente e questo vanifica i nostri sforzi per una definitiva soluzione del problema indennizzi”.

Per quanto concerne invece l’attività presente e futura delle associazioni, l’aver individuato nella legge 193 (e successivo rifinanziamento) una strada per il mantenimento della cultura e dell’identità di un popolo, rappresenta un impegno che il Governo intende mantenere visti anche i risultati raggiunti.

Fa ben sperare anche la nuova politica adriatica dell’Italia che ha prodotto, a livello diplomatico, l’inserimento della questione “restituzioni” nei protocolli dei futuri incontri (inizio luglio) con la Croazia.

“Abbiamo rivisto con il Governo – ha precisato Rovis – il numero delle pratiche ed abbiamo deciso una linea di condotta che verrà perseguita nei prossimi incontri”.

Dopo Roma le associazioni avevano manifestato la loro soddisfazione anche sulla copertura previdenziale delle persone che hanno sofferto internamento nei campi di concentramento jugoslavi, sul problema della cittadinanza e dei documenti anagrafici, sulla conservazione dei cimiteri italiani.

Mentre particolare attenzione è stata rivolta alla esigenza di assicurare l’osservanza della normativa a tutela degli esuli nel passaggio delle case popolari dal demanio statale a quello dei comuni in tutte le regioni.

È stato anche chiesto e concordato un incontro con il Ministero della Pubblica Istruzione, on. Gelmini, per coordinare l’azione formativa nelle scuole sui temi del confine orientale e dell’Esodo giuliano dalmato. Si tratta di uno dei termini fondamentali posto al tavolo governativo alla luce dell’attenzione suscitata in tutta Italia dal Giorno del Ricordo. Quest’anno alla Federazione sono giunte quattrocento richieste da parte delle scuole di conferenze in quella data svolte da protagonisti o comunque persone in grado di raccontare o spiegare la vicenda dell’Adriatico orientale. Impossibile sostenere tale pressione, per cui si chiede che la parte fondamentale di tale storia entri nei libri di testo attraverso un percorso concordato e condiviso. L’incontro – la cui data non è ancora stata fissata – con il Ministro Gelmini servirà a gettare le basi di una collaborazione con il mondo della scuola che dovrà essere equilibrato e rispettoso della verità storica.

“Riuscire a far parlare della nostra storia – ha detto de’Vidovich – nei libri di scuola, sarà un processo complesso ma indispensabile. Il fatto che ci sia la disponibilità del Ministero fa ben sperare”.

(rtg su www.arcipelagoadriatico.it

0 Condivisioni

Scopri i nostri Podcast

Scopri le storie dei grandi campioni Giuliano Dalmati e le relazioni politico-culturali tra l’Italia e gli Stati rivieraschi dell’Adriatico attraverso i nostri podcast.