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18 dic – Trieste ospita gli abiti della dalmata Mila Schon

"MILA E LA NOTTE. ABITI DA SERA DI MILA SCHON, 1966-1993” è la grande mostra allestita al Salone degli Incanti-ex Pescheria, in Riva Nazario Sauro 1, che verrà inaugurata domani alla presenza del figlio della nota stilista di origine dalmata Giorgio Schon – nella giornata di domani, sabato 19 dicembre, alle ore 19.

L'esposizione, che sarà visitabile dal pubblico dal 20 dicembre fino al 18 aprile 2010, è stata presentata stamane dall’assessore alla Cultura Massimo Greco, alla presenza di Bianca Gervasio, la designer cresciuta in seno alla Maison e responsabile della Linea Couture, dell’art director Piergiorgio Robino, del direttore dell’Area Cultura e Civici Musei di Storia ed Arte Adriano Dugulin, nonché le curatrici Michela Messina e Lorenza Resciniti.

La mostra – che è stata promossa dal Comune di Trieste-assessorato alla Cultura, ideata e realizzata dalla Direzione Area Cultura e dai Civici Musei di Storia ed Arte con la direzione di Adriano Dugulin, offre una panoramica sulla produzione di abiti da sera della nota stilista milanese di origine dalmata Mila Schon. Un omaggio alla grande stilista, ‘triestina’ d’adozione, a distanza di poco più di un anno dalla scomparsa.

Mila Schon rappresenta la moda, uno dei più importanti settori economici nazionali ed è giusto che abbia spazio e attenzione, in quanto grande fenomeno di gusto e sociale – ha detto l’assessore alla Cultura Massimo Greco – e l’attività della stilista riguarda oltre un trentennio di vita italiana. Un doveroso riconoscimento a Mila Schon, perché vogliamo mettere in evidenza le sue radici “adriatiche”, essendo nata in Dalmazia e trasferitasi con la famiglia a Trieste dove frequentò il Liceo Dante, anche in raccordo ad un’altra interessante tradizione di stilisti quali Missoni, Balestra, Curiel. E’ in ogni caso una grande operazione e un pregevole lavoro di approfondimento che vuole individuare la figura della stilista in un contesto sociale di ampio respiro e non una consueta passerella. Un personaggio che ha sempre subìto il ricordo di Trieste, città ‘d’adozione’ che le porge così un affettuoso e sentito omaggio”.

La mostra comprende 63 abiti, prevalentemente da sera, di cui 57 di proprietà della Brand Extension S.r.l.-Archivio Mila Schön e 6 di proprietà di Giorgio Schön, figlio della stilista, che si distinguono per la preziosità conferita dai fitti ricami in perline, paillettes e strass a coprirne l’intera superficie: pezzi unici per cui, dalla metà degli anni ’60, impazzirono le più importanti donne del mondo.

L’esposizione apre con una carrellata di caffettani ricamati degli esordi alla metà degli anni ’60 – come quelli indossati da Lee Radziwill e Marella Caracciolo Agnelli per il Black and White Ball organizzato da Truman Capote all’Hotel Plaza di New York nel 1966 e grazie ai quali vennero elette prima e terza nella Best Dressed List stilata dalla rivista “Women’s Wear Daily” – per giungere alle volumetrie degli abiti dei primi anni Novanta, omaggio a Balenciaga.

Il percorso si snoda poi tra i costumi-gioiello per il bagno di mezzanotte presentati a Capri nel 1968 e gli abiti scelti dalle dive dell’epoca, come Milva, Sylva Koscina, Virna Lisi, affiancati dalle creazioni ispirate agli artisti contemporanei, come Lucio Fontana, Kenneth Noland e Alexander Calder.

Non mancano nel repertorio della Schön le suggestioni catturate dall’Oriente, con gli abiti della collezione “Persepolis” – ideata in occasione delle celebrazioni per il 2500° anniversario della fondazione dell’impero persiano, che si svolsero a Teheran (l’antica Persepoli) nel 1971 – e quelli dedicati all’Asia presentati alla sfilata inaugurale dei Mondiali di calcio Italia ’90.

Un omaggio a New York sono infine le collezioni “Manhattan” del 1983, caratterizzata dallo inconfondibile skyline nero di grattacieli, e “Tiffany” del1990-1991, che con i ricami luccicanti ripropone i tipici vetri multicolori dell’artista newyorchese Louis Comfort Tiffany.

Viene dedicato un “cammeo” alla figura di Nino Nutrizio, fratello della stilista  e primo direttore del quotidiano milanese “La Notte”.

La mostra ed il catalogo, pubblicato da Electa e riccamente illustrato, saranno arricchiti da diversi contributi volti ad inquadrare l’attività della stilista nel suo tempo – in particolare l’Italia tra gli anni ’60 e gli anni ’80 del ’900 –: tra di essi figura un ricordo da parte di Milva, che fu tra le poche ad indossare i suoi abiti da sera, ancora agli esordi della carriera di entrambe.

Perché la moda è lo specchio di un’epoca, della sua cultura e della sua arte nella loro declinazione migliore e in tal senso, come scrive Arianna Boria nel suo saggio in catalogo, “quello di Mila è minimalismo senza privazioni, lusso senza sovrabbondanza, citazioni artistiche da intuire, suggerite piuttosto che proclamate. Mila Schön era qualità dei materiali, tecnica di lavorazione, senso del taglio ‘architettonico’ dell’abito”. Eleganza con una sorta di sottile asciuttezza, eleganza per sottrazione.

Orari: tutti i giorni 10-20. Nelle giornate del 24 e 31 dicembre 10-14. Chiusura: 25 dicembre, 1 gennaio

(fonte www.arcipelagoadriatico.it)

 

 

 

(Mila Schon, nata a Traù in Dalmazia e scomparsa nel 2008)

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