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13 set – Cittanova: arriva presidente croato, niente inno italiano

da Il Piccolo del 13 settembre 2010 

Cittanova (Istria). Per la prima volta un presidente della Repubblica di Croazia è intervenuto alla cerimonia inaugurale di una Comunità degli italiani. Ma non solo, ha anche tagliato il simbolico nastro, in questo caso assieme alla presidente della Comunità, Paola Hrobat Legovic. «Questa è una grande giornata – ha detto ieri sera Josipovic – non solo per gli italiani ma anche per i croati e per tutti gli altri cittadini del Paese. Istituzioni come le Comunità degli italiani – ha aggiunto – sono un grande contributo alla multiculturalità e alla tolleranza. L'Istria – ha concluso Josipovic – è il più bel esempio di come si possano definire nel migliore dei modi i rapporti interetnici».

Il deputato italiano al Sabor e presidente dell' Unione italiana Furio Radin ha sottolineato che gli italiani in Istria «non sono minoranza ma componente». «Noi siamo gente – ha spiegato – con un'identità integrata». Il presidente della Regione istriana Ivan Jakovcic ha affermato che l'Unione italiana è l'organizzazione minoritaria più importante e meglio organizzata in Croazia, attribuendole inoltre un grandissimo ruolo nella democratizzazione del Paese. L'ambasciatore italiano a Zagabria Alessandro Pignatti ha affermato che in questo momento i rapporti tra Roma e Zagabria sono al massimo livello, ribadendo poi che anche in tempi di crisi l'Italia ha sempre sostenuto finanziariamente la Cni. «Ma non solo – ha detto ancora – l'Italia sostiene in maniera incondizionata l'entrata della Croazia nell'Unione europea. Sul concetto del sostegno della Madre patria agli italiani di Croazia e Slovenia si è soffermato pure il presidente dell'Università Popolare di Trieste Silvio Delbello. Hanno parlato inoltre il sindaco di Cittanova Anteo Milos e i massimi dirigenti della Comunità, la presidente Paola Hrobat Legovic e Glauco Bevilacqua che hanno ripercorso le tappe di sviluppo storico del sodalizio soffermandosi infine sulla complessa ristrutturazione della sede finanziata da Roma con quasi un milione di euro. I discorsi sono stati intercalati da un programma di recite e musiche a cura degli attivisti della Comunità.

Per l' inaugurazione sono accorsi praticamente tutti i cittanovesi, c'erano anche i presidenti delle altre Comunità come pure i rappresentanti delle istituzioni della Cni. Notata dai presenti, per cosi dire, una nota stonata: in apertura sono stati eseguiti l'inno croato, la canzone solenne istriana ma non Fratelli d' Italia che è anche l'inno della Cni. Gli organizzatori ci hanno risposto che il protocollo non lo prevedeva. La vice presidente della Regione istriana Viviana Benussi ci ha spiegato che l'inno italiano ci poteva stare in quanto la Legge costituzionale sulla tutela delle minoranze «lo prevede in maniera esplicita». (p.r.)

 

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