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12 mar – Aperta a Roma la mostra sulle ”radici” giuliane

Due toccanti e significativi momenti ieri pomeriggio a Roma, prima nella prestigiosa sala delle colonne di Palazzo Marini e successivamente nello storico Palazzo Ferraiolo di piazza Colonna, sede della Regione, caratterizzanti rispettivamente la presentazione e la cerimonia ufficiale di inaugurazione della mostra «Con le nostre radici nel nuovo millennio», realizzata dall'Associazione giuliani nel Mondo di Trieste, con l'Associazione Triestini e Goriziani in Roma e la Regione.

In entrambi i momenti – con la partecipazione di autorità istituzionali, politico-economiche, parlamentari, di esponenti delle realtà associazionistiche nazionali e del mondo dell'emigrazione e di una folta rappresentanza giuliano dalmata residente nella Capitale – ha presenziato l'assessore regionale alla cultura e ai corregionali all'estero, Roberto Molinaro. Che, nel suo intervento, ha messo in risalto il significato dell'iniziativa sostenuta e condivisa dall'amministrazione regionale in quanto rappresenta una pagina difficile dolorosa e poco nota di quella particolare emigrazione degli italiani dalla Venezia Giulia, con le città di Trieste e Gorizia, dall'Istria, da Fiume, dal Quarnaro e dalla Dalmazia nel mondo, emigrazione collegata alle travagliate vicende storico-politiche che hanno coinvolto l'area nord orientale dell'Italia negli anni '30 e '40 e dal '45 al '61.

Sincero apprezzamento per questo evento è giunto con un messaggio dal presidente della Camera Gianfranco Fini. «Credo – scrive Fini – che la rivendicazione delle radici italiane, gelosamente custodite dalle Comunità dei concittadini di origine giuliana, istriana, fiumana e dalmata, presenti in tutto il mondo, costituisca un encomiabile esempio di attaccamento all'identità storico culturale del nostro popolo, nel quadro dei valori di umanità di pace e di cooperazione che sono alla base della costituzione della comune casa europea».

Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, ha voluto anche lei inviare un messaggio, ricordando di «essere orgogliosa in quanto le sue radici italiane comprendono anche quelle giuliane. Radici profonde, solide, di gente pronta ad aprirsi al futuro perchè ben conosce il proprio passato».

E gli auguri, calorosi, sono arrivati anche dal sottosegretario al Ministero degli esteri con delega per gli italiani nel mondo, Alfredo Mantica.

Sono intervenuti al taglio del nastro, con i parlamentari, Roberto Sancin, presidente dell'Associazione triestini e goriziani in Roma, Dario Locchi, presidente dell'Agm di Trieste e Dario Rinaldi, presidente onorario e curatore della mostra, l'assessore Laura Marsilio per il Comune di Roma, il sen Lucio Toth, in rappresentanza della Federazione degli esuli, l'on. Franco Narducci, presidente dell'Unaie (unione associazioni immigrati ed emigrati), Aldo Clemente, già segretario generale dell'Opera assistenza profughi giuliano dalmati.

La mostra, composta da una cinquantina di pannelli, si articola in quattro percorsi che rappresentano aspetti e momenti diversi del fenomeno migratorio e per la precisione i «fatti e antefatti», «il distacco», «ricominciare» e «ovunque nel futuro».

L'esposizione, supportata da una pubblicazione, sarà visitabile nella sede della Regione in Piazza Colonna 355, fino al marzo dalle 10 alle 17, esclusi il sabato e la domenica. Successivamente la mostra sarà allestita al quartiere giuliano dalmata, alla sala parrocchiale Kolbe in via fratelli Reiss Romoli 29, dal 20 al 22 marzo, con il seguente orario: 10.30-13 e 16-18.

(fonte Il Piccolo)

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