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12 lug – La Dichiarazione congiunta dei tre Presidenti

Il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica di Slovenia, Danilo Türk, il Presidente della Repubblica di Croazia, Ivo Josipović, hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta, resa pubblica dal Quirinale:

"Noi Capi di Stato di Italia, Slovenia e Croazia abbiamo accolto con piacere e interesse l'invito del Maestro Muti a presenziare al Concerto dell'Amicizia che avrà luogo a Trieste il 13 luglio nella piazza dell'Unità d'Italia, consapevoli dell'alto messaggio di pace e fratellanza di cui è portatrice l'iniziativa. In tale occasione il Maestro Muti dirigerà l'Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e l'Orchestra Giovanile Italiana arricchite dalla presenza di numerosi giovani musicisti provenienti dalle Accademie Musicali Universitarie di Lubiana e di Zagabria, oltre a coristi italiani, sloveni e croati.

Prima del concerto, deporremo una corona di alloro alla Narodni Dom, orribilmente incendiata il 13 luglio 1920, e al monumento all'esodo dalle terre natali degli Istriani, Fiumani e Dalmati, nel doveroso ricordo delle tragedie del passato e nel comune impegno a costruire insieme un futuro di libera e feconda cooperazione tra i nostri paesi e i nostri popoli nell'Europa unita.

Con la nostra presenza intendiamo testimoniare la ferma volontà di far prevalere quel che oggi ci unisce su quel che ci ha dolorosamente diviso in un tormentato periodo storico, segnato da guerre tra Stati ed etnie.

Ormai, Italia, Slovenia e Croazia si incontrano nel contesto dell'Unione Europea, per sua natura portatrice di rispetto delle diversità e di spirito di convivenza tra popolazioni, culture e lingue che hanno già operosamente e lungamente convissuto per secoli. Di qui il nostro impegno a coltivare sempre il rispetto dei diritti di tutte le minoranze.

In ciascuno dei nostri paesi, coltiviamo com'è giusto la memoria delle sofferenze vissute e delle vittime di cieche violenze, e siamo vicini al dolore dei sopravvissuti a quelle sanguinose vicende del passato.

Il nostro sguardo è volto all'avvenire che con il decisivo apporto delle generazioni più giovani vogliamo e possiamo edificare in un'Europa sempre più rappresentativa delle sue molteplici tradizioni e sempre più saldamente integrata dinanzi alle nuove sfide della globalizzazione".

Roma, 12 luglio 2010

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