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10 ott – Mons. Crepaldi: nella Chiesa non esistono stranieri

Condivisione a tutti i livelli e inquadramento delle diversità in un contesto positivo. Il vescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, è tornato ieri sul tema che ha caratterizzato la sua prima settimana di governo della Diocesi cittadina. Parlando nel corso del seminario internazionale di studi europei dal titolo "Ue e Balcani: sfide per l'integrazione in Unione europea e dialogo sociale", promosso dall'Unione europea e organizzato da Federagri, Eza, Movimento cristiano lavoratori e Napredak, apertosi ieri al Jolly hotel, Crepaldi non ha perso l'occasione per ribadire un concetto che gli sta molto a cuore e sul quale è stato sollecitato più volte a intervenire, negli ultimi giorni, da parte del sottosegretario Roberto Menia, esponente di Alleanza nazionale. Quest'ultimo non aveva apprezzato la scelta dello stesso Crepaldi di utilizzare la lingua slovena per la seconda lettura, nel corso della cerimonia di insediamento di domenica scorsa nella Cattedrale di San Giusto.

«Non esistono stranieri nella Chiesa – ha sottolineato ieri il Vescovo – perché siamo tutti fratelli. Bisogna pesare le parole con cura – ha aggiunto Crepaldi – cosa che io cerco di fare sempre, e a questo proposito insisto nel ricordare a tutti che il termine confine va tradotto etimologicamente in condivisione degli stessi fini, allo scopo di garantire il bene comune all'intera collettività. Trieste è una città laboratorio – ha proseguito – perciò senz'altro capace di trovare le strade adeguate per affrontare e superare i problemi dell'integrazione. Non sono questi temi di specifica competenza della chiesa – ha sottolineato Crepaldi – ma la parola della chiesa può offrire indicazioni di valore su argomenti come la solidarietà e la sussidiarietà».

Passando poi a temi più concretamente legati al convegno, il Vescovo ha evidenziato la "necessità di trovare strumenti adeguati per il processo di integrazione che riteniamo indispensabile e il dialogo è una componente essenziale in quest'ambito. La strada – ha concluso Crepaldi – è quella della collaborazione nel nome del bene delle persone, della purificazione della memoria, guardando finalmente avanti".

Ugo Salvini su Il Piccolo del 10 ottobre 2009

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