A quasi un anno dalla precedente visita a Capodistria, il senatore Alfredo Mantica, sottosegretario agli Esteri con delega per gli italiani nel mondo, ha incontrato ieri a Lubiana una delegazione della Comunità nazionale italiana. Alla presenza dell’ambasciatore italiano in Slovenia, Alessandro Pietromarchi, della console generale a Capodistria, Marina Simeoni e dell’ambasciatore Daniele Verga, il diplomatico ha presentato un’informazione sulle ultime iniziative internazionali che vedono impegnate Slovenia e Italia. Il riferimento va alla riunione di martedì sera a Bruxelles, dove i due Paesi, assieme alla Grecia, hanno lanciato al Parlamento europeo la Dichiarazione di Ancona per la costituzione di una maxi regione europea nell’area Adriatico-ionica per allargare l’Europa a tutta l’ex Jugoslavia.
“Nell’ambito del progetto si parlerà di infrastruttura, di pesca, delle autostrade del mare, della sicurezza dei porti e di altre questioni che possono contribuire, attingendo ai fondi di pre-adesione europei, a sviluppare quest’area”, ha spiegato il senatore Mantica. In questo clima di collaborazione italo-slovena, che sfocia in importanti iniziative multilaterali, Lubiana e Roma hanno ritenuto importante includere anche le rispettive minoranze nazionali.
“Come noto, Italia e Slovenia organizzano ogni anno un incontro a livello di Consiglio dei ministri, dove i singoli capi-dicastero verificano lo stato dei progetti comuni – ha rilevato ancora il sottosegretario Mantica –. Al ministro per gli sloveni nel mondo, Boštjan Žekš, chiederò d’includere nel prossimo tavolo dei colloqui anche la problematica della Comunità nazionale italiana e di quella slovena che vive in Italia. Non vi sono questioni gravi aperte, ma si tratta di rendere scorrevole, quotidiano il dialogo per difendere le rispettive tradizioni, lingue e culture”.
Il sottosegretario agli esteri ha annunciato anche di voler chiudere il lungo contenzioso sui beni abbandonati dagli esuli. “La Slovenia ha già definito il suo comportamento in merito, ma si tratta di chiarire meglio i dettagli anche perché si toccano gli interessi di migliaia di persone. Non è un discorso semplice. Si tratta di avviare un processo, anche perché tra le mie ambizioni vi è quella di ricreare una Comunità italiana di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia. Un popolo unito, al di là delle vicende storiche, dei confini, degli esuli, ferite sanguinose che però vanno chiuse e riscontro l’effettiva volontà di farlo. Il mio grande sogno è quello di vedere un giorno la Comunità nazionale italiana di Slovenia e Croazia, assieme agli esuli, parlare di lingua e cultura italiana nelle terre di Istria e Dalmazia. In questo senso il ruolo della Comunità italiana sarà determinante”, ha concluso il senatore Alfredo Mantica.
Nel corso del colloquio con i massimi esponenti della CNI ha potuto ascoltare i principali problemi che riguardano la nostra minoranza. “Gli incontri con i diplomatici che giungono da Roma sono per noi sempre molto importanti”, ha sottolineato il presidente della CAN costiera, Flavio Forlani. “Con il senatore Mantica abbiamo fatto il punto sui problemi che avevamo evidenziato già un anno fa, nel corso del precedente incontro. Abbiamo citato la legge sulla RTV slovena, la gestione del territorio, il mancato decollo della legge di tutela globale, le difficoltà per il restauro del Collegio dei nobili a Capodistria ed i problemi finanziari riscontrati”, ha dichiarato ancora Forlani.
Nel primo pomeriggio si sono svolti i colloqui tra il sen. Alfredo Mantica e il ministro Boštjan Žekš. Sono stati esaminati soprattutto i problemi legati al finanziamento della Comunità slovena in Italia e di quella italiana in Slovenia. L’analisi sarà poi portata al tavolo dei colloqui in autunno, durante il tradizionale incontro dei due Governi al completo. Lubiana ha chiesto ancora un tavolo permanente a Roma per la sua minoranza, che otterrebbe in tal modo un interlocutore diretto anche a livello nazionale e non soltanto sul piano regionale.
Gianni Katonar su La Voce del Popolo del 10 giugno 2010
