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09 feb – ”FOIBE” A HOLLYWOOD SARA’ UN FILM DI PACE

Non sarà certamente la prima pellicola che racconta la tragedia delle foibe, ma sarà sicuramente la prima che vanta una produzione hollywoodiana. Stiamo parlando dell’opera cinematografica che sarà prodotta dalla “Listen Productions”, casa di produzione d’oltreoceano con base a Santa Monica, California. Il titolo attuale è semplicemente “Foibe”. Le riprese dovrebbero partire alla fine dell’anno, interessando le zone orientali dell’Adriatico. Il progetto è stato presentato nel corso di un conferenza stampa negli Stati Uniti. All’incontro con i media sono stati svelati alcuni dettagli del film, e ciò proprio in concomitanza con il Giorno del Ricordo dedicato all’esodo dall’Istria, Fiume e Dalmazia e, appunto, al dramma delle foibe. Ne abbiamo parlato con l’autore e lo sceneggiatore del film, John Kaylin.

Kaylin, regista, produttore e sceneggiatore ebreo americano, è nato in Italia. Si è avvicinato al mondo dello spettacolo ancora da giovanissimo, tanto da aver scritto la sua prima sceneggiatura a soli 12 anni. Il suo impegno e creatività lo hanno fatto conoscere nell’ambiente cinematografico. Successivamente, una volta approdato alla televisione, ha scritto numerosi programmi per ragazzi e adulti, fino a diventare produttore musicale, cinematografico, regista e sceneggiatore. Dall’Italia si è trasferito negli States, dove attualmente lavora e vive. Ecco cosa ci ha raccontato.

Come nasce l’idea di questo film?

L’idea nasce quasi 10 anni fa, quando durante un viaggio in Friuli ho sentito parlare delle foibe per la prima volta. Cinque anni fa, mentre ero negli USA, ho deciso di far diventare un film questa parte di storia. Dopo anni di ricerche, passate a consultare libri sull’argomento e a raccogliere testimonianze, tramite una serie di interviste, finalmente l’opera sarà realizzata dalla ‘Listen Productions’, forse con uno dei migliori team della storia del cinema”.

Qual è la trama?

L’opera cinematografica sarà suddivisa in tre diverse epoche, raccontate attraverso un diverso stile fotografico e narrativo, il tutto unito da un unico montaggio finale. La trama è, grossomodo, la seguente. Si parte nel 2011, quando durante una lezione di storia contemporanea, un professore statunitense illustra ai propri studenti gli eventi legati alle foibe e discute con loro il perché di un film su questo argomento. Si passa poi a focalizzare il secondo periodo storico, quello tra il 1942 e il 1949, dove vengono raccontate le singole storie degli infoibati, dalle famose vicende di Norma Cossetto e don Luigi Bonifacio, alla mattanza dei dodici carabinieri e all’uccisione sotto tortura di novantasette finanzieri, il tutto corredato da riprese che mostreranno l’esodo dall’Istria e la vita nei campi di concentramento titini dopo la Seconda guerra mondiale. Il terzo periodo racconterà, invece, la missione intrapresa dal sottotenente Mario Maffi, verso la fine degli anni Cinquanta, con l’incarico di documentare l’esistenza delle foibe, la quantità e, dove fosse possibile, l’identità delle vittime. Da quella missione venne consegnato un dossier, perso negli anni”.

Questi argomenti – foibe, pulizia etnica ed esodo – sono spesso motivi di attrito tra gli stati dell’Italia, Slovenia e Croazia. C’è il timore di provocare un incidente diplomatico?

“‘Foibe’ non è un film di guerra, ‘Foibe’ è un film di pace. All’inizio dell’anno un’iniziativa della Produzione del film ha portato le comunità religiose presenti a Trieste a unirsi in un’unica benedizione rivolta alle persone che arriveranno in Friuli Venezia Giulia per le riprese del film. Una benedizione di buon lavoro e di unione, che ha visto cristiani e musulmani uniti con le altre comunità e con molte altre persone che stanno in questi giorni aderendo all’iniziativa. In un periodo in cui le tensioni religiose allontanano i popoli, una storia che rappresenta l’odio umano, diventa simbolo di unione. ‘Foibe’ chiamerà al lavoro cristiani, musulmani, ebrei, buddisti, centinaia di razze e religioni: un gruppo umano. Una storia di odio diventa dimostrazione di amore, in un periodo molto difficile per la fede, qualunque sia il nome che le diate. Luoghi che per anni hanno rappresentato l’odio tra i popoli e tra le diverse religioni oggi diventano occasione per rispettarsi a vicenda e lavorare insieme. Perché quando si tratta di umanità, noi siamo il problema e noi siamo la soluzione. Prima o poi l’essere umano continuerà la propria evoluzione, dove le differenze saranno nei sentimenti e non nel colore o nella nazionalità”.

Chi vedremo nel film e chi lavorerà alla pellicola?

“‘Foibe’ sarà il film corale più numeroso della storia del cinema, con 152 supporting roles, oltre a migliaia di comparse. I casting apriranno dal prossimo mese negli USA mentre in Italia, Slovenia e Croazia inizieranno in aprile. L’unico attore già confermato è Robert Kariakin, giovane statunitense di origine russa, scoperto da Jim Sheridan. Il grande pubblico lo conosce grazie alle serie tv di ‘Will&Grace’ e ‘General Hospital’. La regia sarà affidata a John Michael Kane, al suo esordio con un lungometraggio dopo anni come regista di documentari e clip. Con loro è stata scelta la crew del film. Un gruppo di brillanti artisti che vanta ben 12 Oscar vinti e 30 nominations. È il caso di nomi quali Maxime Alexandre, direttore della fotografia, famoso per ‘High Tension’, ‘Mirrors’, con Kiefer Sutherland, ‘Le colline hanno gli occhi’, che attualmente è impegnato sul set del sequel di ‘Silent Hill’. Il make up sarà curato da Vittorio Sodano, che ha lavorato in oltre 30 produzioni, ricevendo due nominations agli Oscar per ‘Il Divo’ di Paolo Sorrentino e ‘Apocalypto’ di Mel Gibson. Aldo Signoretti sarà l’hair stylist. È un’artista di fama internazionale con oltre 60 produzioni e film come ‘Troy’, ‘Gangs of New York’, ‘Romeo + Juliet’. Oggi sta lavorando al remake di ‘Conan il Barbaro’. Dimitri Capuani, che è impegnato sul set dell’ultimo film di Martin Scorsese, ‘Hugo Cabret’, con Jude Law e Michael Pitt, sarà il production designer. L’autore dei costumi è Sergio Ballo, già costume designer in film come ‘Vincere’, ‘Il Regista di Matrimoni’, ‘Buongiorno Notte’ e diversi film tv italiani. Ha lavorato anche per Jane Campion in ‘Ritratto di Signora’ con Nicole Kidman. L’autore della colonna sonora sarà Martin Davich, tra gli autori musicali televisivi di maggior successo negli USA, autore delle musiche di ‘E.R. – Medici in prima linea’, ‘La Zona Morta’, ‘General Hospital’, ‘NCIS’ e ‘Mad Money’. La post produzione avverrà negli USA e sarà seguita dagli stessi tecnici che insieme hanno realizzato la saga di ‘Guerre Stellari’, ‘Indiana Jones’ e ‘Superman’”.

Oltre all’apporto statunitense e italiano, il progetto vede anche il contributo della Croazia e della Slovenia?

Il film è una produzione statunitense, con la collaborazione degli italiani. Comunque i cast saranno aperti anche in Croazia e Slovenia. C’è un attore che io vorrei nel film, perché lo giudico tra i più bravi, la cui presenza costituirebbe un significato profondo per tutti noi. Si tratta di Goran Višnjić. Spero che la produzione possa contattarlo e averlo nel cast”.

Quando è in programma il debutto e quale sarà il circuito di distribuzione della pellicola?

La distribuzione inizierà nel gennaio 2013 in tutto il mondo. Sicuramente l’anteprima sarà in Italia. La distribuzione sarà accompagnata anche da altri eventi, tra cui la pubblicazione, molto probabilmente alla fine del 2012, di un’opera letteraria tratta dalla sceneggiatura. Vorrei rilevare, inoltre, che ‘Foibe’ andrà in aiuto dei bambini malati. Io, quale autore del film, sostenuto dalla ‘Listen Production’, ho voluto cedere parte dei profitti a favore della ‘Children’s Hospital Los Angeles’, la più grande struttura internazionale presente negli USA, totalmente dedicata alla cura dei bambini, dal 1901. Un film che parla di odio, razzismo e follia umana aiuterà le nuove generazioni, di tutte le razze, colore o religione, a crescere. La CHLA sarà il primo ospedale nel mondo comproprietario di un’opera cinematografica, un nuovo mezzo per poter ottenere fondi da dedicare alla cura e all’assistenza dei bambini. Questa decisione l’ho presa dopo aver saputo di essere malato di sclerosi multipla”.

Gianfranco Miksa su La Voce del Popolo del 9 febbraio 2011

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