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08 ott – Quarantotti Gambini in mostra a Trieste

Si inaugura venerdì 15 ottobre alle 17.30 a palazzo Gopcevich in Via Rossini 4 a Trieste la Mostra a cura di Marta Angela Agostina Moretto e Daniela Picamus "Quarantotti Gambini, l'onda del narratore". All'apertura, che si terrà nella sala Attilio Selva, parteciperà il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, l'assessore alla Cultura del Comune Massimo Greco, il direttore area Cultura dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste Adriano Dugulin, il presidente dell'IRCI Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata Lucio Delcaro.

La Mostra resterà aperta fino al 12 dicembre 2010 tutti i giorni con orario 9-19 ed ingresso lbero. Visite guidate con le curatrici della Mostra sono previste il sabato alle 17 e la domenica alle 11. Per informazioni 040 6754068.

Pier Antonio Quarantotti Gambini (Pisino d'Istria, 23 febbraio 1910 – Venezia, 22 aprile 1965) è stato uno scrittore, giornalista e bibliotecario italiano, figlio di Giovanni Quarantotto (che successivamente muterà il proprio cognome in «Quarantotti»), di sentimenti irredentisti e membro di un'antica famiglia rovignese, e di Fides Histriae Gambini, capodistriana.

Vive durante l'infanzia e l'adolescenza a Semedella, nel comune di Capodistria, luogo che spesso riaffiora nelle sue creazioni letterarie. Dopo gli studi medi e liceali presso il ginnasio Carlo Combi di Capodistria, si trasferisce a Torino, dove inizia a collaborare con il quotidiano La Stampa. A Torino si laurea in giurisprudenza. I suoi primi racconti, riuniti nel volume "I nostri simili" (1932), suscitano l'interesse di Eugenio Montale, che ne fa un recensione nella rivista letteraria "Pegaso". Nel 1937, grazie all' interessamento dell'editore Treves, pubblica la "La Rosa rossa", romanzo scritto alcuni anni prima e che verrà successivamente rielaborato nel 1947 e nel 1960. Durante la guerra, Quarantotti Gambini, trasferitosi a Trieste, viene incaricato della conduzione della biblioteca civica "Attilio Hortis". Al termine del conflitto stabilisce la propria residenza a Venezia dove dirigerà per quattro anni (1945-1949) un'emittente semi-clandestina: "Radio Venezia Giulia".

Nel 1947 arriverà finalmente, con il secondo romanzo: "L'onda dell'incrociatore", il grande successo di critica e di pubblico. La fama dello scrittore si consoliderà negli anni successivi, grazie ad alcune pregevoli opere di narrativa fra cui: "Amor militare" (1956), "Il Cavallo di Tripoli" e soprattutto "La Calda vita" (1958), forse la sua novella più ambiziosa. Negli anni cinquanta e sessanta si dedica anche alla saggistica e al giornalismo: "Primavera a Trieste" (1951), "Sotto il cielo di Russia" (1963), e "Luce di Trieste" (1964), sono opere che avranno una certa diffusione in Italia e all'estero. Pier Antonio Quarantotti Gambini ci ha lasciato anche una raccolta di poesie, "Racconto d'amore", pubblicata nello stesso anno della morte, avvenuta a Venezia nella primavera del 1965.

(fonte Comune di Trieste – Wikipedia)

 

 

 

(il busto di Quarantotti Gambini a Trieste)

 

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