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08 dic – Rifiuti albanesi risalgono l’Adriatico e devastano la Dalmazia

di ANDREA MARSANICH su Il Piccolo dell'8 dicembre 2010

ZARA Dopo Sabbioncello, Meleda e Curzola, anche l’Isola Lunga, nell’arcipelago zaratino, è stata colpita dalla marea di rifiuti provenienti dall’Albania. L’ “onda lunga” di immondizie di ogni tipo, causata dalle forti sciroccate delle settimane scorse, si è abbattuta su una delle spiagge di sabbia e ghiaia fine più belle di tutto il versante orientale dell’ Adriatico, trasformandola in una ripugnante discarica a cielo aperto. Parliamo della spiaggia di Saharun, situata nella parte settentrionale dell’Isola Lunga, un paradiso di circa un chilometro di lunghezza, ben noto anche ai diportisti di Trieste e del Nordest italiano.

È stato il vice presidente della Regione di Zara, Gianni Bunja, a lanciare l’allarme nel corso della seduta di ieri della giunta municipale: «Tutto il perimetro della spiaggia di Saharun – ha precisato Bunja – risulta gravemente inquinato da rifiuti giunti dall’Albania, gli stessi che due settimane fa avevano invaso una vasta area della Dalmazia meridionale. Questa incantevole spiaggia è sotto le ingerenze dell’ Istituto pubblico per la gestione delle aree naturali protette della Contea di Zara».

Il vicezupano Bunja, che è anche presidente dello Staff regionale per la Tutela e il Salvataggio, ha aggiunto che le operazioni di risanamento a Saharun cominceranno non appena lo permetteranno le condizioni meteomarine. La zona è interessata da giorni da scirocco e mare mosso, che rendono impossibile l’opera di ripulitura. A Saharun c’è di tutto: centinaia e centinaia di chili di bottiglie di vetro e plastica, sacchetti di plastica, rami e soprattutto materiale sanitario utilizzato e dunque altamente inquinante. Quasi una catastrofe ambientale per un sito che il mese scorso, alle Giornate del Turismo croato, tenutesi a Rovigno, ha ricevuto il primo premio quale spiaggia più bella riguardante le aree insulari più distanti dalla terraferma. Il riconoscimento è finito nelle mani di Mirko Djindjic, direttore del suddetto istituto pubblico zaratino. Tornando a Saharun, va detto che questo lido è in regime di tutela per la biodiversità del paesaggio e del mare, una spiaggia stupenda per la sua posizione e la bellezza paesaggistica. Nei campionamenti effettuati durante l’anno in corso, la qualità delle sue acque è stata definita di elevata qualità. Viene puntualmente pulita all’ inizio delle stagione estiva ed è tra le destinazioni più amate anche dagli zaratini. A causa della sua posizione, situata com’è lungo le coste che guardano verso l’Italia, ogni anno (specie in novembre) Saharun deve fare i conti con i rifiuti provocati dalle sciroccate.

Quest’anno però il quantitativo di immondizie è perlomeno triplicato ed è stata chiamata ancora una volta in causa l’Albania. Infatti, le etichette di bottiglie, serbatoi, medicinali sono scritte in albanese.

Come da noi già scritto, il weekend compreso tra il 26 e il 28 novembre aveva portato centinaia di tonnellate di rifiuti albanesi nella penisola di Sabbioncello e nelle isole di Meleda e Curzola. La montagna di immondizie, o gran parte di essa, è stata rimossa, finendo nelle apposite discariche, mentre Zagabria ha chiesto spiegazioni ufficiali a Tirana per un fenomeno non nuovo, che però quest’anno ha assunto proporzioni spaventose.

 

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