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06set12 – A 80 anni un sub sloveno sul relitto dell’“Audace” a Pago

Ha 80 anni e ieri nelle acque dell’isoletta di Škrda (Pago) è riuscito a scendere ad 80 metri di profondità, fino al relitto della nave da guerra italiana Audace, il mitico cacciatorpediniere che il 3 novembre 1918 approdò per primo a Trieste, segnando così il passaggio della città dall’Impero austroungarico all’Italia. Lo sloveno Bože Dimnik, lobbista, uomo d’affari e innamorato di immersioni subacquee, ha portato a termine nella giornata di ieri quella che va considerata a ragione una grossa impresa per un ottuagenario e lo ha voluto fare per attirare l’attenzione su un grave e pressante problema: il depauperamento della flora e fauna in Adriatico, che negli ultimi due decenni ha assunto in alcune aree carattere di quasi irreversibilità. 

L’anziano ma ancora lucidissimo e vivace personaggio è da una vita che ama ammirare i fondali adriatici («Non vi è mare più bello al mondo», sentenzia) ed è per questo motivo che ha voluto lanciare un grido d’allarme nei riguardi di un impoverimento che pare inarrestabile. «Tutti dobbiamo muoverci senza aspettare un attimo, specie le competenti autorità della Croazia – così Dimnik – ho nella mente i ricordi di quanto vedevo 30 e più anni fa e posso dire che purtroppo la situazione è precipitata in diverse zone. Rammento il brulichio di vita che c’era una volta, mentre oggigiorno il degrado ha spento numerosissime forme animali e vegetali. Mi appello a chi di dovere affinché vari leggi e regolamenti a rigorosa tutela degli organismi marini in quanto già domani potrebbe essere tardi. So che i pescatori croati non approveranno ci siano limitazioni e fermi biologici, ma debbono rendersi conto che se non si intraprenderà qualcosa saranno l’ultima generazione ad esercitare questo mestiere». 

Dimnik, amico dell’ex presidente croato Stipe Mesic e in passato frequentatore di personaggi come Jacques Cousteau, Guenther Sachs e Brigitte Bardot, ha fatto presente che si è allenato a dovere per settimane in quanto scendere alla quota batimetrica di 80 metri non è facile per nessuno, neanche ai sub molto più giovani.

(fonte “Il Piccolo” 5 settembre 2012)

 

 

 

Una immagine storica del cacciatorpediniere “Audace” a Trieste, nel 1918 (foto www.fotoalbum.virgilio.it)

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