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04 giu – I giuliano-dalmati sepolti a Monaco di Baviera cercano pace

Gli Istriani, Fiumani e Dalmati sepolti nel Cimitero Militare Italiano d’Onore a Monaco di Baviera

(per gentile concessione della Famiglia Montonese, aderente all'Unione degli Istriani)

Tempo fa Roberto Zamboni ha contattato la Famiglia Montonese per chiedere se era possibile rintracciare i parenti di un montonese, Albignan Pietro nato a San Pancrazio (Montona) l’ 8 luglio 1925. Lo scopo di questa richiesta era di comunicare a queste persone dove riposano le spoglie di Albignan Pietro, internato a Dachau nel 1943. E’ così iniziata tra la Famiglia Montonese e il sig. Zamboni una corrispondenza che ha portato alla pubblicazione di un elenco di istriani, fiumani e dalmati deportati dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
La seguente pubblicazione è opera di Roberto Zamboni, che da oltre 10 anni si batte per far tornare in Italia le spoglie dei nostri connazionali morti nei lager tedeschi. Il suo interessamento è sorto per motivi personali. Nel 1994 Roberto Zamboni aveva iniziato a fare una serie di ricerche per trovare la salma dello zio, morto nel campo di concentramento di Flossemburg nel maggio 1945, e per riportarlo in Italia. Per conseguire il suo intento Zamboni è riuscito perfino a far modificare una legge che vietava la riesumazione delle salme che erano state sistemate in modo definitivo da Onorcaduti. Da allora Zamboni non si è più fermato, ha continuato le ricerche per permettere ad altri italiani di venire a conoscenza del luogo di sepoltura dei propri congiunti e riportare eventualmente in Italia la salma. Queste pluriennali ricerche hanno fatto diventare Zamboni uno dei principali esperti di campi di prigionia in Germania.
Lo scopo della seguente pubblicazione è di rintracciare i parenti di questi defunti per dare a loro le informazioni sul loro congiunto e indicare le modalità per il recupero delle spoglie.

 

BREVE RICOSTRUZIONE
Negli anni che vanno dal 1943 al 1945, 760.000 militari italiani e più di 44.000 civili (7.000 dei quali ebrei) furono deportati nei campi di concentramento nazisti. Molti di questi non fecero più ritorno (perse la vita il 12% dei militari ed il 91 % dei civili). Il 23 ottobre 1954, fu firmata a Parigi da Mendes France per la Repubblica francese e Konrad Adenauer per la Repubblica Federale tedesca una convenzione, per la ricerca e la raccolta delle vittime della deportazione in cimiteri d'onore. Grazie alla documentazione del Servizio Internazionale di Ricerche della Croce Rossa, al grandissimo e difficoltoso lavoro di esumazione e riconoscimento dei caduti, da parte della Missione francese del Ministère des Ancients Combattants et Victimes de Guerre, alla collaborazione di Uffici Civili e Religiosi locali ed alla cooperazione del governo federale tedesco, il Commissariato Generale Onoranze Caduti in guerra (Ministero della Difesa) riuscì a dare un nome alle salme dei caduti italiani inumate nei luoghi di sepoltura sparsi per la Germania, facendole traslare nei cimiteri militari italiani di Monaco, Francoforte, Berlino, Amburgo e Norimberga. Le spoglie rinvenute in questi cimiteri erano di ragazzi generalmente morti nei giorni successivi le liberazioni dei lager, durante le famigerate marce di trasferimento dopo l'evacuazione dai KZ (le cosiddette marce della morte) o deceduti nei giorni appena precedenti la liberazione dei campi di concentramento. In ogni caso, tutti coloro ai quali si riuscì a dare un'identità certa, furono sepolti in fosse singole, sulle quali fu apposta una lapide con il cognome, il nome e la data della morte del Caduto. Alcuni anni prima, il 9 gennaio 1951, fu firmata dal Presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi una legge (Legge 204/51) che al secondo comma dell'articolo 4 prevedeva che le salme definitivamente sistemate a cura del Commissariato Generale non potessero più essere concesse ai congiunti. Con quest'assurdo articolo di legge si vietava, di fatto, ai parenti che fossero venuti casualmente a conoscenza del luogo di sepoltura del loro caro, di poter rimpatriarne i resti. Oltre a questa legge insensata, il Commissariato Generale non informò tutti i familiari dei caduti dell'avvenuta inumazione nei cimiteri militari, togliendo a molti italiani almeno la magra consolazione di avere una tomba su cui piangere. Così facendo, molti non ebbero più notizie dei loro parenti deportati e scomparsi nell'inferno dei lager. E fu proprio in quel periodo che si coniò il termine "disperso", parola che tuttora appare su moltissime lapidi commemorative dedicate ai caduti. Più che "dispersi" molti di questi ragazzi furono dei "dimenticati di Stato". A fine dicembre 1997 scrissi all'allora Presidente della Camera Luciano Violante proponendo che fosse modificato l'articolo di legge sopraccitato. L'Onorevole Violante girò copia della mia missiva ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari alla Camera ed il 10 marzo 1998 il mio suggerimento fu preso in considerazione dall'Onorevole Roberto Lavagnini, che presentò la Proposta di Legge 4632. Il 14 ottobre 1999, al termine della procedura legislativa, fu firmata dal Capo dello Stato la legge n° 365 che cambiava l'articolo in questione, permettendo così ai parenti dei caduti sepolti nei cimiteri militari dal Commissariato Generale di poter riavere quei poveri resti, rimasti sepolti per 55 anni lontani dalle loro famiglie. Il secondo comma dell'articolo 4 della Legge 9 gennaio 1951, n° 204, fu sostituito dal seguente: "Le salme definitivamente sistemate a cura del Commissariato Generale possono essere concesse ai congiunti su richiesta ed a spese degli interessati". Trovando ingiusto che chi aveva perso un parente per cause di guerra, avesse anche dovuto pagare per riaverne le spoglie, intrapresi una nuova battaglia (tuttora in corso) per addebitare allo Stato tutte le spese di riesumazione e rimpatrio. Avendo raccolto negli anni una notevole mole di dati sui caduti sepolti nei cimiteri di Monaco, Francoforte sul Meno ed Amburgo, decisi di ricercare i parenti dei caduti da me individuati, per metterli al corrente del luogo di sepoltura dei loro congiunti e della modifica alla legge, che avrebbe permesso, se fosse stato loro desiderio, di rimpatriarne i resti. In sei anni riuscii a rintracciare una quarantina di persone che avevano un caduto sepolto in uno dei cimiteri sopraccitati, consentendo loro di avverare un sogno che non si era potuto realizzare dalla fine della seconda guerra mondiale.
Roberto Zamboni

MONACO DI BAVIERA
Cimitero Militare Italiano d'Onore

Il sepolcreto italiano, localizzato all'interno del cimitero comunale "Waldfriedhof ' occupa una superficie di circa 35.000 mq., di forma trapezoidale e suddiviso in sei settori. In tre settori sono raccolti i Resti mortali di 1.790 militari ita¬liani caduti durante la prima guerra mondiale. Negli altri tre trovano sepoltura le Spoglie di 1.459 Caduti del  secondo conflitto mondiale, traslati, dopo una difficile opera di ricer¬ca ed esumazione, da oltre 300 località della zona meridionale della Baviera, del Baden e del Wuttemberg. Nei suddetti settori le Spoglie dei Caduti sono state distribuite in riquadri di inumazione di forma irregolare e di varia grandezza. Le tombe, tutte individuali, sono indicate da cippi, su ognuno dei quali è stata posta una targa in bronzo con inci¬so il nominativo del Caduto, o l'indicazione "Ignoto". Il Sepolcreto è attraversato da due viali principali che si dipartono dal piazzale d'ingresso e, con andamento diagonale, attraversano tutto il cimitero, intersecando numerosi altri viali secondari che, come una tela di ragno, facilitano l'accesso ai vari singoli settori. Lungo il viale principale di sinistra, lastricato in mosaico con cubetti di granito a due tonalità di colore, si trova un piccolo piazzale ove è stato collocato il vecchio monumento del preesistente Cimitero della la guerra mondiale, restaurato e dedica¬to anche ai Caduti della 2a guerra mondiale. In corrispondenza dell'ingresso principale, al centro di un piazzale lastricato in cubetti di porfido, sorge una maestosa croce in pietra davanti alla quale è disposto un Altare in marmo per la celebrazione di cerimonie religiose. All'interno del Cimitero "Waldfriedhof, seguendo l'apposita segnaletica, è possibile raggiungere un punto informativo, ove, con l'ausilio di un videoterminale, si può conoscere la posizione della sepoltura e notizie anagrafiche sui Caduti. La cura del Cimitero Militare Italiano d'Onore è affidata al Consolato Generale d'Italia di Monaco di Baviera.

 

DOCUMENTI CONSULTATI E RISCONTRI EFFETTUATI SUI DATI DEI CADUTI SEPOLTI NEL CIMITERO MILITARE ITALIANO D'ONORE DI MONACO DI BAVIERA
Tutti i dati riportati di seguito sono stati ricavati principalmente dai seguenti documenti:
1. Ministero della Difesa / Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra (documento digitalizzato privato – elenco completo e posizioni tombali dei caduti sepolti nei cimiteri di Monaco, Francoforte e Amburgo)
2. Amministrazione dei Cimiteri di Monaco di Baviera (documento cartaceo privato – riscontro sui nominativi degli ex deportati sepolti nel cimitero di Monaco)
3. Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n°130 del 22 maggio 1968 (documento cartaceo pubblico – elenco dei beneficiari dell'indennizzo – familiari dei deportati deceduti – domande indirette)
4. Associazione Nazionale ex Deportati / Presidenza Nazionale Milano (documento digitalizzato privato – elenco generale dei deportati italiani nei campi di concentramento nazisti)
5. Archivio Tibaldi (documento cartaceo privato – riscontro sui nominativi dei deportati sepolti nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco)
6. Valerla Morelli "I deportati italiani nei campi di sterminio 1943-1945" (testo pubblico)
7. Lista "Melodia" (documento cartaceo privato – elenco dei deportati italiani deceduti presso l'Ospedale Americano di Dachau)
Dove dalla documentazione risultano più dati, sono state inserite tutte le informazioni riscontrate.

 

MORTI A DACHAU DOPO LA LIBERAZIONE
Le truppe dell'esercito americano liberarono il campo di concentramento di Dachau il 29 aprile 1945. Molti di coloro che vi si trovavano all'interno erano ridotti in condizioni disperate. Gli americani perciò allestirono un ospedale da campo nella cittadina di Dachau e vi ricoverarono gli ex deportati con la salute gravemente compromessa. Gran parte di questi purtroppo, anche dopo mesi di ricovero, non riuscirono a riprendersi e morirono. Dal 12 /14 maggio 1945, gli internati deceduti nell'ospedale da campo americano, furono sepolti in tombe singole nel Waldfriedhof o nel Terrassenfriedhof (cimiteri nel Comune di Dachau). Gli italiani identificati dal Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra e traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco furono 135.
Venticinque di questi erano istriani, giuliani o dalmati.

 

ALBIGNANI Pietro (Peter) – nato a San Pancrazio di Montona (Pola – Istria) l'8 luglio 1925
II 17 dicembre 1943 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 100 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato al lager il 20 dicembre 1943, gli fu assegnato il numero di matricola 60706. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì l’11 giugno 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I Resti dell'Albignani furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 8 – tomba 43. II 25 dicembre 2001, nel tentativo di rintracciare qualche parente, contattai erroneamente i Carabinieri di San Pancrazio (Bolzano), i quali mi comunicarono che iscritto presso l'anagrafe non risultava nessuno con quel nome.

 

BIZIJAK Enrico – nato Santa Croce Aidussina – Strada di Vipacco il 22 luglio del 1927 (su un altro documento risulta 20 o 22 luglio 1917)
Arrestato a Skerbina del Carso, l'8 dicembre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 402 prigionieri, su un convoglio partiti dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato a Dachau l'11 dicembre 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 135461. Dopo qualche tempo fu decentrato nel sottocampo di Lauingen II – Dillingen (dipendente da Dachau). I prigionieri di questo sottocampo furono impiegati come manodopera nelle officine meccaniche della ditta aeronautica Messerschmitt. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, e dei suoi sottocampi, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 3 luglio 1945.Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau), alla posizione tombale K / 2 /1237. I  Resti del  Bizijak furono traslati  nel  Cimitero  Militare  Italiano d'Onore  di  Monaco  di  Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 8 – tomba 49. Dal "Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n°130 del 22 maggio 1968" risultano come parenti noti: BIZIJAK Maria (sorella) nata a Santa Croce il 20 marzo 1923, residente negli anni '60 a Santa Croce Aidussina, 57 – Koper (Capodistria).

 

BRADAR Antonio – nato a Susak / Volici (?) il 12 ottobre 1894
II 23 settembre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 74 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste ma proveniente dall'lstria. Arrivato a Dachau il 25 settembre 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 111387. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 26 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I  Resti del Bradar furono traslati  nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di  Baviera
(Waldfriedhof-Mùnchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 8 – tomba 50.

 

CAR Mariano – nato a Cerquenizze – Corkbenica (?) il 26 gennaio 1920
II 7 marzo 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 24 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato a Dachau il 9 marzo 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 65285 ed il triangolo nero (segno distintivo che lo qualificava come prigioniero per misura precauzionale). Il 27 marzo 1944 fu trasferito al campo di concentramento di Nazweiler, in Alsazia, dove arrivò il 29 marzo 1944. Rientrò a Dachau in data sconosciuta (prima del 21 aprile 1945 – giorno di evacuazione dell'ultimo sottocampo di Natzweiler). Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 18 giugno 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I Resti del Car furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Mùnchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 8 – tomba 54.

 

COSSI NOSCOVI Rocco – nato a Sumberesi (?) – (Pota – Istria) il 29 dicembre 1919
II 30 novembre 1943 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 177 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste.
Arrivato il 2 dicembre 1943, gli fu assegnato il numero di matricola 59114. Il 26 agosto 1944 fu trasferito al campo di concentramento di Flossenbùrg, dove arrivò il 29 agosto 1944. Rientrato a Dachau con gli evacuati del campo di Flossenbùrg dopo il 20 aprile 1945, fu immatricolato con il numero 152114. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 23 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I Resti del Cossi-Noscovi furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Mùnchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 8 – tomba 64.

 

DE PETRIS Stefano – nato a Veglia (Dalmazia) il 14 gennaio 1913
II 24 febbraio 1945 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 341 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 28 febbraio 1945, gli fu assegnato il numero di matricola 142270 ed il triangolo nero (segno distintivo che lo qualificava come prigioniero per misura precauzionale). Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 19 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I Resti del De Petris furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Mùnchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 22.

 

DEL GIUSTO Ruggero – nato a Pirano o Sicciole d'Istria (Pola – Istria) il 9 ottobre 1922 (in un altro documento è stata riportata la data 9 gennaio 1922 – probabilmente per un errore di trascrizione > 9/1/1922 > 9/10/1922)
Arrestato a Sicciole d'Istria, l'11 ottobre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Buchenwald, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Fu immatricolato il 14 ottobre 1944 con il numero 3629. Poiché a Buchenwald i numeri di matricola non venivano assegnati in ordine progressivo (la matricola di ogni deportato deceduto veniva assegnata ad un nuovo deportato), non mi è stato possibile stabilire il numero dei deportati arrivati il 14 ottobre 1944). In data non precisata, fu trasferito al lager di Dachau. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 24 o 25 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau), alla posizione tombale G / 3 / 762. I Resti di Del Giusto furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 28. Dal "Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n°130 del 22 maggio 1968" risultano come parenti noti: DEL GIUSTO Antonio (padre) nato a Sicciole il 9 maggio 1889, residente negli anni '60 a Trieste in Via San Vito, 4. Contattato i Carabinieri di Trieste il 19 novembre 2001 – Nessuna risposta.

 

FERFOGLIA Riccardo – nato a Pola (Istria) il 14 settembre 1913
II 21 giugno 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 98 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 23 giugno 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 75128. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 28 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau), alla posizione tombale H /1 / 831. I  resti di Ferfoglia furono traslati  nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di  Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 26.

 

GHERBAZ Giovanni – nato a Parenzo (Pola – Istria) l'11 marzo 1905
II 28 gennaio 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 184 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 30 gennaio 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 62709. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 23 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I  Resti del Gherbaz furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 19.

 

KAUCIC Mariano – nato a Tolmino (?) il 21 luglio 1925
II 28 gennaio 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 184 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 30 gennaio 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 62692. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 20 o 21 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I  Resti del Kaucic furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di  Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 8 – tomba 73.

 

LADAVAZ Ernesto – nato a Pisino (Pola – Istria) il 19 giugno 1922
II 7 marzo 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 24 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 9 marzo 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 65363 ( su un altro documento risulta 65969). Il 12 maggio 1944 fu trasferito al campo di concentramento di Natzweiler (Alsazia). Arrivò il 14 maggio 1944 e gli fu assegnato il numero di matricola 14818. Il 23 ottobre 1944 rientrò a Dachau. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì l'1 giugno 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau) alla posizione tombale H / 4 / 977. I Resti del Ladavaz furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Miinchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 10 – tomba 57.

 

MADRUSSAN Natale – nato a Pola/Ballok (?) (Istria) il 27 marzo 1897
II 23 settembre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 74 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste ma proveniente dall'lstria. Arrivato il 25 settembre 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 111804. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 30 luglio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I Resti del Madrussan furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 38.

 

MOSETTI Giuseppe o MOSETTIG Josef- nato a Vertoiba (?) il 22 marzo 1901
Arrestato a Trieste, il 28 gennaio 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 184 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 30 gennaio 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 62696. Il 31 dicembre 1944 fu trasferito al campo di concentramento di Natzweiler, in Alsazia. Immatricolato il 2 gennaio 1945, gli fu assegnato il numero di matricola 40100 e fu decentrato al sottocampo di Neckarelz (dipendente da Natzweiler). In questo sottocampo i prigionieri furono impiegati nella costruzione di una galleria. Rientrò a Dachau dopo il 30 marzo 1945 (giorno dell'evacuazione del sottocampo di Neckarelz). Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 24 o 26 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau) alla posizione tombale G / 3 / 774. I  Resti del Mesetti furono traslati  nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di  Monaco di  Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 36. Dal "Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n°130 del 22 maggio 1968" risultano come parenti noti: SAKSIDA Olga (vedova) nata a Vertoiba in C. il 3 marzo 1906, residente negli anni '60 a Trieste in Via Udine, 20.

 

PARENZAN Giuseppe – nato ad Albona o Vines (?) (Pola – Istria) il 9 marzo 1889
Arrestato a Vines (?), il 30 novembre 1943 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 177 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 2 dicembre 1943, gli fu assegnato il numero di matricola 59108. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 19 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I Resti del Parenzan furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 47. Dal "Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n°130 del 22 maggio 1968" risultano come parenti noti: BASANIC Maria (vedova), nata a Vines il 26 agosto 1892 e residente negli anni '60 a Vines -16 Labin (Istria)

 

PERUSCO Giovanni o PERUSKO Ivan – nato a Peruschi o Peruski (?) il 21 maggio 1925
Arrestato a Peruski (?), il 21 marzo 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 132 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 23 marzo 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 65992. In seguito fu decentrato al sottocampo di Allach (dipendente da Dachau) dove i prigionieri furono principalmente usati presso le officine meccaniche della BMW, come operai nelle manifatture in porcellana, o impiegati nello scavo e lo sbancamento di terreni per conto dell'Organizzazione TODT. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, e dei suoi sottocampi, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 29 giugno 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I Resti del Perusco furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 73. Dal "Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n°130 del 22 maggio 1968" risultano come parenti noti: PERUSKO Angela (orfana) nata a Peruski il 29 giugno 1944, residente negli anni '60 a Pola (Istria) in Via Radnieka, 31.

 

RITUSA o RITOSSA Pietro – nato a Visinada (Pola – (stria) il 24 settembre 1904
II 17 dicembre 1943 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 100 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 20 dicembre 1943, gli fu assegnato il numero di matricola 60616.
Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 27 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I  Resti del  Rifusa furono traslati  nel  Cimitero  Militare  Italiano  d'Onore di  Monaco  di  Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 10 – tomba 36.

 

RIVARICH Mario – nato a Visignano (Pola – Istria) il 12 settembre 1925
II 17 novembre 1943 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 228 prigionieri, su un convoglio partito da Pola (Istria). Arrivato il 20 novembre 1943, gli fu assegnato il numero di matricola 58438. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano di Dachau, dove morì il 4 luglio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I  Resti del Rivarich furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di  Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 10 – tomba 47

 

SAMSA Francesco – nato a Fiume (Istria) il 5 aprile 1915
II 17 dicembre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 8 prigionieri, provenienti da Verona (in un altro documento risulta essere arrivato a Dachau il 27 dicembre 1944, proveniente dal campo di concentramento di Flossenbiirg, con data di partenza il 26 dicembre 1944). Arrivato nel lager fu immatricolato con il numero 138643. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 22 giugno 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I  Resti del Samsa furono traslati  nel  Cimitero  Militare  Italiano d'Onore di  Monaco di  Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 56.

 

SIGNORETTI Luigi – nato a Orsera (Pola – (Istria) il 6 settembre 1906
Arrestato a Pola (Istria), il 24 febbraio 1945 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 341 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 28 febbraio 1945, gli fu assegnato il numero di matricola 142405. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 7 o 8 giugno 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau) alla posizione tombale J / 2 /1035. I Resti del Signorotti furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 34. Dal "Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n°130 del 22 maggio 1968" risultano come parenti noti: RODOVICH Clementina (vedova) nata ad Orsera l'11 maggio 1911, residente negli anni '60 a Genova in Viale B. Brea, 52/6.

 

SOUDAT Andrea – nato a Susic (Gore) (?) il 29 ottobre 1881 o 1882
II 12 luglio 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 76 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 14 luglio 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 80101. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 25 o 26 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau) alla posizione tombale G / 2 / 710. I  Resti  di  Saudat furono traslati  nel  Cimitero  Militare  Italiano  d'Onore  di  Monaco  di   Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 64.

 

STERPI Dusano o STEPCIC Dusan – nato a Santa Domenica (?) (Pola – Istria) il 18 settembre 1920
Arrestato a Santa Domenica (?), il 14 gennaio 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 444 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 16 gennaio 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 61795. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 10 giugno 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau) alla posizione tombale J1211061. I Resti di Steppi furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 70.

 

STIPCIC Otto – nato a Fiume Susak (?) (Istria) il 20 marzo 1917
II 13 giugno 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 271 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 15 giugno 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 70402. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano di Dachau, dove morì il 16 luglio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I Resti di Stipcic furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 69.

 

TERDINA Carlo – nato a Pola (Istria) il 9 gennaio 1928
II 20 novembre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 37 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Bolzano. Arrivato il 21 novembre 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 131236. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 8 luglio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau) alla posizione tombale K / 3 /1259. I  Resti del Terdina furono traslati  nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di  Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 71.

 

VIDMAR Rodolfo – nato a Nova Gora il 6 aprile 1892
II 17 novembre 1943 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 228 prigionieri, su un convoglio partito da Pola (Istria). Arrivato il 20 novembre 1943, gli fu assegnato il numero di matricola 58497. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 28 o 29 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau) alla posizione tombale F /1 / 822. I  Resti del Vidmar furono traslati  nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di  Monaco di  Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 10 – tomba 19.

 

VIDOVIC Carlo – nato a Fiume (Istria) il 4 dicembre 1911
II 18 dicembre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Flossenburg con altri 260 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 21 dicembre 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 40362. L'8 aprile 1945 fu trasferito al campo di concentramento di Dachau, dove arrivò il 9 aprile 1945. Fu immatricolato e gli fu assegnato il numero 151314. Dopo la liberazione del campo di concentramento di Dachau, fu ricoverato presso l'Ospedale Americano, dove morì il 21 maggio 1945. Fu sepolto nel Cimitero Comunale di Dachau (Waldfriedhof-Dachau). I  Resti del Vidovic furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di  Monaco di  Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 4 – fila 9 – tomba 74.

 

MORTI NEI SOTTOCAMPI DI DACHAU

Nel 1945 /1946 furono rivolti in Germania a mezzo radio appelli alla popolazione, agli enti comunali ed alle parrocchie, perché fossero portati a conoscenza delle autorità regionali i nominativi e se possibile i luoghi di sepoltura dove risultavano inumate salme di deportati. Il parroco di Obertaufkirchen inviò un elenco di deportati civili deceduti nell'ArbeitsIager di Thalheim nel quale risultarono anche i nominativi di 11 italiani.

 

BESDOLNIE Paolo – (in un altro documento risulta BESDOLNIC PAUL) nato a Mala Lepedicha (o Lepediche) (?) il 3 marzo 1924
Il 1 agosto 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 77 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato a Dachau il 3 agosto 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 84312 ed il triangolo nero (segno distintivo che lo qualificava come prigioniero per misura precauzionale). Il 31 gennaio 1945 fu decentrato nel sottocampo di Thalheim – Mùhldorf (dipendente da Dachau). Il  25  febbraio  1945  morì  nello  stesso  sottocampo  e  fu   inumato  nel  Cimitero  Pfarrfriedohf di Obertaufkirchen. I Resti del Besdolnie furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 5 – fila 16 – tomba 56.

 

MORTI NEI SOTTOCAMPI DI NATZWEILER

Nella regione del Baden furono creati diversi "Kommandos" (sottocampi) dipendenti dal campo di concentramento di Natzweiler. Nell'inverno del 1944/1945 a causa della scarsità di combustibile, i trasporti, ma principalmente i forni crematori dovettero rallentare il loro macabro lavoro. Da una comunicazione della Polizia di Stoccarda alla Polizia di Reutlingen risulta quanto segue:
"  Polizia  Segreta di Stato Ufficio Centrale della Polizia di Stato Stoccarda
Al Capo della Polizia Statale Reutlingen
Oggetto: Decessi di internati
Il Comando del KL di Natzweiler ha trasmesso in data 5/10/1944 a tutti i Lager esterni una disposizione dell'Ufficio Centrale Amministrativo ed Economico delle SS – Gruppo D, campi di concentramento del 21/9/1944 relativa ai decessi di internati.
In questa disposizione è detto: Il Reichsfuhrer SS, dietro richiesta, tenuto conto delle generali difficoltà di trasporto e di mancanza di carburante che in futuro potrebbero verificarsi, ha autorizzato a non far più trasferire ai crematori del campo di concentramento le salme degli internati che moriranno nelle fabbriche e negli stabilimenti dipendenti dai Lager esterni. Le salme che si troveranno nei campi di lavoro dovranno pertanto in futuro essere trasferite al crematorio della città più vicina e se anche questo per difficoltà di trasporto non sarà possibile dovranno essere sepolte nei cimiteri locali – preferibilmente in un reparto isolato, come per esempio quello riservato ai prigionieri di guerra russi o nell'angolo dei suicidi. Le salme dovranno essere vestite in modo che non si riconosca che si tratta di internati. Le operazioni di inumazione dovranno essere effettuate da internati. I comandi dei Lager esterni hanno ricevuto l'ordine , tramite il Kommando del KL. di Natzweiler, di prendere contatto con le relative amministrazioni comunali per le inumazioni.
D'ordine ………. Braun "
Nonostante gli accorgimenti messi in atto per seppellire in segreto i deportati nei cimiteri locali, a guerra finita si riuscirono ad individuare i luoghi di sepoltura di 31 italiani, inumati nei cimiteri di Leonberg, Erzinger, Neuenburg, Schòrzingen e Vaihingen.
Tutte le salme identificate furono traslate nel Cimitero Militare Italiano di Monaco.

 

ANTONINI Giordano – nato a Buie d'Istria (Pola – (Istria) il 19 novembre 1920 (in un altro documento è riportato come anno di nascita il 1922)
Arrestato a Momiano, l'8 dicembre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 402 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato al lager l'11 dicembre 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 135436. Il 31 dicembre 1944, fu trasferito al campo di concentramento di Natzweiler, in Alsazia. All'arrivo, il 2 gennaio 1945, gli fu assegnato il numero di matricola 40100 e fu decentrato al sottocampo di Leonberg (dipendente da Natzweiler). Come gli altri prigionieri in questo sottocampo, venne impiegato alla costruzione di parti del caccia a reazione Messerschmitt ME 262, all'interno di alcune gallerie ricavate nella collina di Leonberg. Morì il 5 marzo 1945 e fu sepolto nel cimitero di Leonberg. I  Resti dell'Antonini furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di  Baviera (Waldfriedhof-Miinchen), ed inumati al riquadro 6 – fila 7 – tomba 48. Dal "Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n°130 del 22 maggio 1968" risultano come parenti noti: SKRLIC Oliva (vedova), nata a Momiano il 5 aprile 1924 e residente negli anni '60 a Buie d' Istria in Via Giuseppe Verdi, 9.

 

BUBOLA Antonio – nato a Portole (Pola – Istria) il 6 maggio 1925
L'8 dicembre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 402 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato a Dachau l'11 dicembre 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 135439. Il 31 dicembre 1944 fu trasferito al campo di concentramento di Natzweiler, in Alsazia, dove arrivò il 2 gennaio 1945. Gli fu assegnato il numero di matricola 40128 e fu decentrato al sottocampo di Leonberg (dipendente da Natzweiler). Come gli altri prigionieri in questo sottocampo, venne impiegato alla costruzione di parti del caccia a reazione Messerschmitt ME 262, all'interno di alcune gallerie ricavate nella collina di Leonberg. Morì il 14 gennaio 1945 e fu sepolto nel cimitero di Leonberg. I  Resti del Bubola furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 6 – fila 8 – tomba 26.

 

FERFOGLIA Giuseppe – nato a Viosizza (?) il 17 giugno 1902
L'8 dicembre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 402 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato l'11 dicembre 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 135327. Il 31 dicembre 1944 fu trasferito al campo di concentramento di Natzweiler, in Alsazia, dove arrivò il 2 gennaio 1945. Gli fu assegnato il numero di matricola 40165 e fu decentrato al sottocampo di Leonberg (dipendente da Natzweiler). Come gli altri prigionieri in questo sottocampo, venne impiegato alla costruzione di parti del caccia a reazione Messerschmitt ME 262, all'interno di alcune gallerie ricavate nella collina di Leonberg. Morì il 25 febbraio 1945 e fu sepolto nel cimitero di Leonberg. I Resti del Ferfoglia furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 6 – fila 8 – tomba 33.

 

SMOGLIAN Giuseppe – nato a Ist (?) Zara (Istria) il 19 marzo 1897
II 14 gennaio 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 444 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 16 gennaio 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 61858. Il 27 marzo 1944 fu trasferito al campo di concentramento di Natzweiler, in Alsazia. Arrivato il 29 marzo 1944, fu immatricolato con il numero 9985 e decentrato al sottocampo di Vaihingen (dipendente da Natzweiler). Morì il 19 febbraio 1945 nello stesso sottocampo e fu sepolto nel cimitero di Vaihingen. I Resti di Smoglian furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 5 – fila 13 – tomba 69.

 

TOPLIKAR Francesco – nato a Osecca (?) il 28 febbraio 1922
Il 26 febbraio 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 217 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 28 febbraio 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 64616. Il 13 marzo 1944 fu trasferito al campo di concentramento di Natzweiler (Alsazia). All'arrivo, il 15 marzo 1944, fu immatricolato con il numero 8515 e decentrato al sottocampo di Schòrzingen (dipendente da Natzweiler). Morì il 6 ottobre 1944 nello stesso sottocampo e fu sepolto nel cimitero di Schòrzingen. I  Resti del Toplikar furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di  Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 5 – fila 23 – tomba 32.

 

MORTI NELLA MARCIA DI TRAFERIMENTO DA FLOSSENBURG A DACHAU
II 20 aprile 1945 fu evacuato il campo di concentramento di Flossenburg ed i prigionieri furono avviati, principalmente a piedi verso sud, per raggiungere il campo di concentramento di Dachau. Molti di questi furono uccisi strada facendo, perché non più in grado di camminare. Nel 1946, per individuare i luoghi di sepoltura degli internati deceduti durante le marce di evacuazione fu chiesta la collaborazione di tutti i sindaci delle regioni del Baden-Wurtemberg, della Bassa Sassonia, ed in particolare della Baviera. Furono così individuate tombe singole e fosse comuni sparse per tutta la Germania dove non era mai esistito né un campo di concentramento né un sottocampo. Le salme ritrovate furono successivamente esaminate dalle missioni alleate, ed in parte identificate. Nella località di Cham, dove erano stati fucilati 281 internati e 307 erano deceduti nell'ospedale dove erano stati ricoverati, fu possibile identificare anche 3 italiani.

 

SAVERINO o SEVERINO Giuseppe – nato a Dignano (Pola – Istria) il 2 maggio 1912
L'8 marzo 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Flossenburg con altri 60 prigionieri, su un convoglio proveniente da Pola (Istria). Arrivato l'11 marzo 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 7412. Morto durante la marcia di trasferimento (marcia della morte) nel paese di Cham. La data del decesso riportata in un altro documento (28 dicembre 1944 ?) è sicuramente errata, visto che il campo di concentramento di Flossenburg fu evacuato il 20 aprile 1945. Fu inumato in prima sepoltura nel Cimitero di Cham. I Resti del Saverino furono traslati nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof-Munchen), ed inumati al riquadro 5 – fila 15 – tomba 60. Contattato erroneamente i Carabinieri di Dignano (Udine) il 25 dicembre 2001, i quali mi hanno comunicato che non risulta nessuno con questo nome, iscritto presso l'anagrafe di Dignano. Il comandante dei carabinieri m'informa che il luogo di nascita del caduto potrebbe essere Dignano d'Istria.

 

MORTI A DACHAU PRIMA DELLA LIBERAZIONE E SEPOLTI SUL LEITEMBERG
Nel campo di concentramento di Dachau fino a febbraio del 1945, funzionò ininterrottamente il forno crematorio. Solo negli ultimi mesi per mancanza di combustibile le salme furono inumate in fosse comuni sul Leitenberg, una collina a circa 2 chilometri dal Lager. Il 18 ottobre 1955, la Missione Francese procedette all'apertura delle fosse e tra gli identificati risultarono esserci anche 7 italiani.

 

GRANDI Nicolò o Nikolai – nato a Rovigno (Pola – Istria) il 30 agosto 1919
Arrestato a Rovigno d'Istria, il 23 settembre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 74 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 27 settembre 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 111799. Morì nel lager di Dachau il 26 marzo 1945 e fu sepolto in una delle 8 fosse comuni approntate sul Leitemberg. Le spoglie del Grandi furono individuate nella fossa comune n° 4, nella quale erano state rinvenute le salme di 642 deportati, su un totale di 658 risultati sepolti, in quanto trascritti sul "Totenbuck" (registro dei decessi) del campo di concentramento di Dachau. In seguito al ritrovamento, il Commissariato Generale Onoranze Caduti in guerra (Ministero della Difesa), fece traslare i resti del Grandi nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof- Munchen), ed inumati al riquadro 5 – fila 14 – tomba 5. Dal "Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n°130 del 22 maggio 1968" risultano come parenti noti: BOSAZZI Lidia (moglie ?), nata a Rovigno d' Istria il 23 luglio 1921, residente a Roma in Via Icilio Sacci, 13/E. Contattato i carabinieri di Roma il 19 novembre 2001 – Nessuna risposta.

 

SIROTTI Albino – nato a San Pancrazio di Montona (Pola – Istria) il 5 aprile 1927
II 16 novembre 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Dachau con altri 219 prigionieri, su un convoglio partito dalla stazione ferroviaria di Trieste. Arrivato il 18 novembre 1944, gli fu assegnato il numero di matricola 128239. L'11 dicembre 1944 fu trasferito al campo di concentramento di Natzweiler (Alsazia). Il 26 gennaio 1945 fu fatto rientrare a Dachau. Morì nel lager di Dachau il 4 marzo 1945 e fu sepolto in una delle 8 fosse comuni approntate sul Leitemberg. Le spoglie del Sirotti furono individuate nella fossa comune n° 1, nella quale erano state rinvenute le salme di 495 deportati, 456 dei quali noti, in quanto trascritti sul "Totenbuck" (registro dei decessi) del campo di concentramento di Dachau. In seguito al ritrovamento, il Commissariato Generale Onoranze Caduti in guerra (Ministero della Difesa), fece traslare i resti del Sirotti nel Cimitero Militare Italiano d'Onore di Monaco di Baviera (Waldfriedhof- Mùnchen), e li fece inumare al riquadro 5 – fila 14 – tomba 1. Contattato erroneamente i carabinieri di San Pancrazio (Bolzano) il 25 dicembre 2001, i quali mi hanno comunicato che non risulta nessuno con questo nome, iscritto presso l'anagrafe di San Pancrazio di Bolzano.

 

Per ricevere delucidazioni sull’eventuale rimpatrio dei resti mortali i congiunti possono contattare la

Famiglia Montonese

via Felluga 108
34142 Trieste
Tel/fax 040 946177
Mail info@montona.it

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