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04 gen – Hansen a Forza: Giorno del Ricordo non unilaterale

La “Voce del Popolo” sul Premio Giorno del Ricordo: perché tanto accanimento?

Un intervento del direttore di "Difesa Adriatica", Patrizia C.Hansen.

Sconcerta e amareggia, e solleva interrogativi sul senso reale dell’intervento in questione, l’attacco frontale di Silvio Forza, apprezzato direttore dell’EDIT di Fiume, all’ANVGD in relazione alla prima edizione del Premio Giorno del Ricordo istituito per il 2009 dalla Presidenza nazionale dell’Associazione, che vedrà insigniti del riconoscimento personalità di indiscutibile prestigio nei settori della ricerca storica, del giornalismo, della letteratura, delle istituzioni, dello sport, scuole e neo-laureati che abbiano dedicato elaborati e tesi ai temi del confine orientale.

Silvio Forza conosce bene le realtà associative della Diaspora, ed in particolare l’ANVGD, il primo dei sodalizi esuli che abbia, in anni non sospetti, intrapreso il percorso di confronto e di dialogo con le Comunità italiane oltreconfine, sino a giungere, oggi, ad un rapporto di interrelazione sia a livello dirigenziale sia tra i Comitati provinciali dell’Associazione e le singole realtà territoriali dell’Unione Italiana, in un comune progetto di ricomposizione della tragica cesura di 60 anni addietro nel nome del condiviso, sentito impegno di preservare e trasmettere la plurisecolare civiltà italiana dell’Adriatico orientale nel nuovo quadro politico internazionale che, ovviamente, ad oltre mezzo secolo dagli eventi, richiede nuovi strumenti di riflessione e di intervento.

Forza – recentemente ospite del Raduno dei Dalmati Italiani nel Mondo – certamente conosce le iniziative intraprese dall’ANVGD nel senso della formazione di un nuovo pensiero storiografico sulla «questione giuliana» che superi le codificazioni di decenni di letture parziali, ed alzi lo sguardo a tempi diversi ed anche più remoti al fine di ampliare le conoscenze e permetta di cogliere le relazioni, sempre complesse nella storia e tanto più in quella della Venezia Giulia e della Dalmazia, tra gli eventi. Il convegno di Roma, nel novembre 2006, a margine del XVIII Congresso Nazionale ANVGD, i seminari di Venezia del dicembre 2007 e di Bologna del giugno 2008, in diretta collaborazione con la FederEsuli (all’ultimo dei quali hanno preso parte esponenti autorevoli dell’Unione Italiana), lo provano senza ombra di dubbio. E numerose, da diversi anni a questa parte, sono le sedi nelle quali esponenti dell’ANVGD e dell’UI si sono ritrovati a condividere occasioni preziose di dialogo pubblico su temi importanti per la salvaguardia e il rilancio della presenza italiana nei territori orientali.

Dunque il suo pesante editoriale apparso sulla “Voce del Popolo” del 20 dicembre scorso lascia interdetti. Forza accusa – con un’intonazione che stupisce e che non si è mai sentita nei confronti di altri soggetti – l’ANVGD di aver promosso un “ricordo” per così dire unilaterale, avendo escluso da esso i «rimasti» ed avendolo, a suo avviso, circoscritto ai soli eventi delle Foibe e dell’esodo. Addirittura, un tale “ricordo”, giustificherebbe, secondo il direttore dell’EDIT, le polemiche del presidente Mesic contro il capo dello Stato Napolitano: polemiche insensate e reticenti, quelle, il cui tono la stessa UE giudicò eccessivo ed improprio, e che nulla provano se non quanta strada abbia percorso l’Italia nel suo affrancamento dalle responsabilità del regime fascista e quanta strada debba percorrere ancora la Croazia verso la vera democrazia liberale, che è di pensiero e quindi di onestà intellettuale e storica prima che di istituti giuridici.

Il Premio Giorno del Ricordo è naturalmente dedicato al ricordo degli eventi richiamati dalla stessa legge istitutiva, e sarà assegnato a personalità di riconosciuta autorevolezza nei diversi settori della vita pubblica e culturale che abbiano trattato, ciascuno nel libero esercizio delle sue funzioni, delle sue competenze e dei suoi orientamenti, aspetti e problemi della storia giuliano-dalmata. Forza certamente avrà scorso i nomi di coloro che saranno insigniti di un riconoscimento di valore altamente simbolico: sono figure che partecipano del dibattito pubblico nazionale, estranee all’associazionismo degli Esuli e alle contrapposizioni ideologiche ed etniche che purtroppo ancora sopravvivono in significativi ambienti d’oltreconfine  e costringono anche i  nolenti a celebrare ogni anno il “ritorno” dell’Istria alla “madrepatria” croata.

Per contro, nel suo editoriale Forza si dà da sé una risposta sull’assenza di esponenti delle Comunità «rimaste» nella rosa del Premio: una risposta senz’altro sensata, che tuttavia non gli ha impedito di firmare un editoriale ingeneroso, anche scontato in diverse sue parti, così ostile da risultare, nelle sue accuse, ben più datato e inopportuno dell’iniziativa che intendeva contestare.

Patrizia C. Hansen

 

 

 

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