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02 ott – Trieste: lapide a ricordo famiglia slovena uccisa

Una lapide commemorativa in ricordo della tragica storia della famiglia Tomazic, e' stata inaugurata a Trieste, sulla facciata della villa di via dei Porta che era stata nel secolo scorso loro abitazione e che e' ora residenza del console generale sloveno a Trieste.

La famiglia Tomazic, titolare del rinomato locale cittadino Da Pepi, pago' un prezzo molto alto per non essersi voluta piegare al progetto di forzata assimilazione degli sloveni durante il fascismo: il figlio Pino venne fucilato in seguito alla sentenza emessa nel 1941 dal Tribunale speciale, la figlia Danica con il marito Stanko Vuk furono uccisi nel marzo del 1944 ed il padre Josip mori' invece nei bombardamenti che colpirono la citta' nel giugno dello stesso anno.

La lastra di pietra, apposta alla facciata della villa, ricorda come la dimora ''rimarra' per la lealta', la resistenza, la grandezza d'animo ed il tragico destino nel perpetuo ricordo degli sloveni''. Alla commemorazione hanno preso parte il ministro agli Esteri sloveno, Samuel Zbogar, l'assessore regionale alle Relazioni internazionali del Friuli Venezia Giulia, Federica Seganti, ed il console generale sloveno a Trieste, Vlasta Pelikan Valencic.

Nel menzionare gli eventi storici, l'eroismo e la generosita' dei Tomazic, il ministro sloveno si e' soffermato sugli attuali rapporti di buon vicinato e d'amicizia che intercorrono tra la Slovenia e l'Italia, in particolare con il Friuli Venezia Giulia, ''anche se ho l'impressione – ha detto – che non sempre vengono colte nel modo migliore le occasioni di collaborazione, ecco perche' si rendono necessarie nuove opportunita'''. ''L'incontro fra i tre presidenti, avvenuto lo scorso 13 luglio in concomitanza con il concerto dell'Amicizia a Trieste – ha commentato il ministro – e' stato un fatto positivo, al quale dovrebbero seguire altri passi per lo sviluppo dei rapporti d'amicizia. La lapide commemorativa spero possa servire da impulso ad investire nel futuro per il bene di tutti''.

(fonte ANSA)

 

Nota della Redazione del sito

Sarebbe auspicabile che le autorità slovene consentissero sul proprio territorio con altrettanta generosità di commemorare le tante vittime italiane innocenti, barbaramente uccise su quello che allora era territorio nazionale. Altrimenti la cerimonia qui descritta, in assenza di ogni reciprocità, suonerebbe come il consueto indietreggiare delle nostre autorità di fronte alle pressanti richieste da parte slava. Un ritornello già ben conosciuto a cui però è sempre difficile abituarsi.

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