Una delle soluzioni per la ripresa economica sia a Capodistria che a Trieste sta nella creazione di una zona franca che copra non solo il porto, ma anche le due città. In questo modo delle zone tax free a tassazione ridotta permetterebbero l’espansione del commercio e degli affari. Il problema principale è che già lo sono.
Il Ministro Sloveno per lo Sviluppo Economico e la Tecnologia On. Stanko Stepišnik, durante il suo soggiorno a Capodistria ha detto: “ci siamo impegnati affinché il successo di questa storia inizi a Capodistria … per costruire infrastrutture e zone franche che possano attrarre gli investitori.
Sindaco di Capodistria, Boris Popovič si attende un cambiamento rapido. La Costa diverrebbe attraente per molti investitori, e si aprirebbero nuovi posti di lavoro. All’ incontro ha partecipato anche l’esponente di Pozitivna Slovenija Gašpar Gašpar Mišič.
“Suppongo che questa iniziativa non sia una seria intenzione. Le zone franche permettono una posizione doganale favorevole, che consente l’importazione di beni, la trasformazione e l’esportazione dei prodotti trasformati. La Zona economica nel porto di Capodistria esiste già, ed è poco più di una lettera sulla carta, infatti non vi si svolge nessuna attività. Perché si vuole un’altra zona economica, se non si sfrutta nemmeno quella esistente?”, commenta l’iniziatva Jože P. Damijan.
(fonte www.triestelibera.org 7 aprile 2013)