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Ziberna: l’Anpi di Gorizia arroccata su posizioni antistoriche – 28apr14

 

Qualche idiota ha collocato sul monumento dei partigiani eretto a Piuma tre cartoncini con scritte ingiuriose, azione che non può che essere condannata senza cercare alcuna giustificazione. Ho letto però sconcertato la speculazione politica del presidente dell’ANPI di Gorizia Mirko Primozic, il quale ha attribuito al sottoscritto ed alla dirigente del NCD Annamaria Cisint la responsabilità di aver esasperato gli animi alla vigilia del 25 aprile. È giusto che i lettori sappiano a che cosa ci si riferisce. Nella mia veste di vicepresidente nazionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia ho espresso apprezzamento per il “generoso apporto e sacrificio di tanti uomini e donne che, imbracciando il fucile o collaborando nei più svariati modi, aderirono a quella lotta partigiana che combatté per affrancare l’Italia dal servaggio delle dittature nazifascista”.
Ma ho denunciato, invece, ciò che è stato acclarato dalla storia e non da Ziberna, ovvero che “in questi giorni del ’45 non vi è stata alcuna liberazione, bensì una terribile e brutale occupazione delle truppe comuniste del maresciallo Tito, ancor più condannabile perché avvenuta a guerra finita e per giunta su cittadini inermi….. Tanto rispettiamo ed onoriamo quei partigiani che combatterono per la libertà, quanto condanniamo quei partigiani che invece combatterono per asservire la Venezia Giulia allo straniero e sanguinario regime comunista titino. Noi crediamo che anche da parte dell’Anpi locale ci debba essere una presa di coraggio, come in altre Anpi italiane, nell’interesse dei tanti partigiani che nulla hanno a che spartire con quei partigiani italiani che, invece, tradirono e vendettero l’Italia ed il popolo italiano, per obbedire agli ordini degli allora vertici comunisti di collaborare con i “fratelli” titini contro gli interessi dell’Italia”. Non sono tesi ma fatti acquisiti dalla storiografia, senza colorazioni politiche.
È ingiurioso invece voler far credere che gli oltre 650 goriziani rastrellati nelle loro case dai titini, alleati dei partigiani comunisti sul confine orientale, siano stati combattenti fascisti e collaborazionisti! È offensivo e doloroso per le famiglie che ancora soffrono e che non meritano queste speculazioni di chi brandisce la storia per fini politici!
Le nostre associazioni hanno trovato a Gorizia diverse volte la bacheca associativa infranta, lordata, o con la targa danneggiata. Non ho mai letto però una sola riga di condanna da parte dell’Anpi.
Venti giorni fa un giovane politologo goriziano, peraltro di sinistra, è stato aggredito e minacciato di morte (gli inquirenti stanno indagando) per aver presentato il libro sulla rappresentazione teatrale di Cristicchi “Magazzino 18”, da cui peraltro ho ricevuto un messaggio di apprezzamento per il mio articolo. Non ho letto però alcuna condanna dell’Anpi.
Anzi, l’Anpi friulana solo alcuni mesi fa ha diramato un volantino di condanna dell’istituzione del Giorno del Ricordo, legge approvata da tutto il Parlamento, eccetto alcuni parlamentari della sinistra più estrema… e ciò la dice lunga sulle battaglie politiche di alcune Anpi.
Dieci anni fa lo scrittore e giornalista, notoriamente di sinistra, Giampaolo Pansa a causa del suo libro Il sangue dei vinti con cui ha voluto scandagliare il lato più oscuro della Resistenza, è stato oggetto di violenze e minacce per anni, con l’Anpi in testa. La Resistenza sembra una professione di fede: ci si crede, perciò non si può discutere della sua beltà e della sua purezza. Non è possibile che chiunque scriva o parli di tutto ciò che non è stato “nobile” nella Resistenza venga sempre aggredito, intimidito, minacciato. Deve cessare questa cultura della violenza e deve affermarsi quella del dialogo, del riconoscimento delle proprie colpe e non solo nell’attribuzione delle colpe altrui!
Grazie al Cielo l’Anpi in molte località italiane si sta orientando in questo senso. Dovremo solo attendere che ciò avvenga anche laddove resiste ancora una visione del mondo ormai superato dalla storia.

 

Rodolfo Ziberna

Vicepresidente nazionale Anvgd

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