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Zagabria smaschera i falsi eroi di guerra – 24set13

La caduta degli eroi. Falsi. In Croazia è scattata l’operazione “veterano pulito”. Dopo la pubblicazione su Internet della lista di coloro i quali godono della pensione e dei benefici relativi allo status di veterano di guerra (Guerra patria 1991-1995) la polizia sta procedendo alla verifica degli elenchi, caso per caso, anche dopo le numerose denunce seguite all’apparizione dei beneficiari sul web.

Per ora gli agenti hanno denunciato 30 persone per falsa dichiarazione e contraffazione di documenti. Ma l’azione di controllo continua. Secondo alcuni esperti un terzo degli iscritti al registro dei veterani non avrebbe diritto di farvi parte. Registro che è stato reso pubblico nel dicembre dello scorso anno. Al ministero per i Veterani dalla fine dello scorso anno hanno ricevuto 1910 segnalazioni di presunti falsi veterani. Per ora in 650 casi è stato appurato che i “segnalati” avevano tutti i requisiti necessari per essere considerati veterani mentre l’indagine continua per altri 1230 casi.

L’operazione “veterano pulito” era uno dei punti programmatici con cui la coalizione di centrosinistra attualmente al governo (Kukuriku) si era presentata agli elettori. La vicenda dei falsi veterani aveva infatti raggiunto una dimensione non più tollerabile, soprattutto in tempi in cui la spesa pubblica va tenuta rigorosamente sotto controllo. Molti i casi in cui persone sono state iscritte nel registro addirittura 15 anni dopo la fine delle ostilità belliche nella ex Jugoslavia e che il fronte non lo avevano visto neppure in cartolina. Al ministero per i Veterani sostengono che le persone sanno bene chi ha combattuto e chi no e quindi confermano che sarà fatta una pulizia totale.

La polemica poi è riesplosa con forza sui media croati la scorsa settimana quando lo stesso ministero per i Veterani ha dichiarato che anche la lista dei 10mila reduci che hanno combattuto in Bosnia-Erzegovina presenta palesi irregolarità. Le indennità di invalidità e l’assicurazione sanitaria è stata concessa a questa “categoria” di reduci sulla base dei certificati di guerra che sono stati controfirmati e rilasciati nel 1996 dall’allora generale croato Ljubo Cesic Rojs, comandante della difesa nel settore meridionale del Paese. Al ministero hanno appurato che tutti i certificati sono uguali e in ciascuno di essi c’è scritto che il soldato è stato ferito in combattimenti avvenuti in Croazia.

I funzionari hanno precisato che tutti gli attestati saranno invalidati se gli intestatari non potranno ragionevolmente provare di aver effettivamente preso parte ad operazioni di guerra. I veterani della Bosnia-Erzegovina che risultano tutti invalidi ricevono ogni mese una pensione di invalidità da parte del governo croato pari a mille euro (lo stipendio medio in Croazia è tra i 500-600 euro al mese) oltre alla pensione che ricevono in Bosnia.

Mauro Manzin
www.ilpiccolo.it 24 settembre 2013

 

 

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