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Zagabria blocca banca della ex Jugoslavia (Il Piccolo 22 giu)

di FRANCO BABICH

LUBIANA Messo agli atti il problema della definizione del confine – sarà una Corte arbitrale internazionale a occuparsene – Slovenia e Croazia riprendono a dedicarsi alle altre questioni bilaterali irrisolte. In questi giorni è stata riaperta la questione della Ljubljanska Banka e del suo debito nei confronti dei risparmiatori croati. Ci ha pensato il governatore della Banca Nazionale croata Zeljko Rohatinski, con una dichiarazione che non è piaciuta a Lubiana. «Il mercato finanziario croato resterà precluso alla Nova Ljubljanska Banka – ha detto Rohatinski – fino a quando la banca non salderà il suo debito verso i risparmiatori».

Sono depositi in valuta estera dei cittadini croati nell’ex filiale zagabrese della Ljubljanska Banka congelati fin dalla dissoluzione dell'ex Federativa. Non è possibile, per Rohatinski, che la nuova Banca di Lubiana sia considerata erede dell'attivo dello stato patrimoniale dell’ex ”Ljubljanska” e rifiuti invece di considerarsi debitrice nei confronti dei risparmiatori. Nella banca lubianese, sempre secondo il governatore della Banca Nazionale croata, insistono inoltre a parlare del debito verso i risparmiatori senza considerare gli interessi maturati in questi anni (162 milioni di euro), mentre calcolano eccome gli interessi quando parlano del debito delle imprese croate nei confronti dell’ex Ljubljanska Banka (circa 400 milioni di euro).

La replica da Lubiana non si è fatta attendere. Dagli Esteri è stato ribadito che la questione dell’ex Ljubljanska Banka deve essere risolta nell'ambito della successione dell'ex Jugoslavia, di fronte alla Banca per i regolamenti internazionali di Basilea, cosa che finora è stata rifiutata dalla Croazia. Per la preclusione del mercato finanziario croato alla Nova Ljubljanska Banka questa, per le autorità slovene, è una violazione delle regole dell'Unione europea. Se la Croazia «discriminerà uno dei Paesi membri dell'Ue», la Slovenia potrebbe bloccare la chiusura di uno dei capitoli del negoziato di Zagabria con l'Unione europea, quello sulla «libera circolazione dei capitali». Il premier sloveno Pahor si è detto comunque ottimista, visto che lo stesso Rohatinski non ha escluso la possibilità che la Croazia torni al tavolo delle trattative a Basilea.

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